La zizzona di Battipaglia altro non è che una grande mozzarella di latte bufalino, con una particolarità che non passa inosservata. Questo formaggio a pasta filata, infatti, ha una pezzatura da record. Arriva a pesare anche 15 kg e la sua forma generosa ricorda il seno di una donna.
Per questo motivo, la mozzarellona di bufala porta il nome di Zizzona e per cognome il luogo di nascita: Battipaglia. In questo territorio, infatti, la mozzarella di bufala trova il suo habitat naturale. A pochi chilometri dai luoghi dove si allevano le bufale, Battipaglia e tutta la piana del Sele pullulano di caseifici.
Nel nostro viaggio lungo l’Italia alla ricerca dei migliori prodotti tipici, ci siamo imbattuti in questa grande e straordinaria Mozzarellona prodotta dal Caseificio Collebianco situato nei pressi dell’uscita autostradale di Battipaglia, uscita obbligatoria per chi ha intenzione di fare un salto nello straordinario Cilento.
Infatti è proprio nel Cilento che la Zizzona di bufala ascende al suo posto da star. Una star del cinema! Sì, perché nel 2010 la mozzarellona di bufala appare sul grande schermo grazie al film Benvenuti al Sud. Il film campione di incassi vede come protagonisti Alessandro Siani, Claudio Bisio e, in una delle scene ambientate a Castellabate, la mozzarellona di bufala.
Poi, la Zizzona di Battipaglia ha trovato via via la sua strada per il successo in tutto il mondo. Ma la sua storia non inizia certo da quel film. Continua a leggere per saperne di più.
La Zizzona di Battipaglia: tra mito e leggenda
La mozzarellona di Battipaglia ha una storia lunga un decennio, ma un mito creato ad hoc contribuisce a dare rilevanza a questa prelibatezza campana.
Il racconto prende in prestito il mito greco delle ninfe, antiche divinità del segno dello stupore. Ed evidentemente fu proprio la loro incomparabile bellezza che oscurò una ricetta senza tempo.
Infatti, il mito narra di una ricetta tenuta segreta proprio da una ninfa dal nome familiare. Baptì-Palìa fu il libro e chi lo scrisse: la ninfa con le sue stesse mani mungeva le bufale divine per poi produrre le sue perle di latte.
Il segreto, però, trovò la sua luce con un atto d’amore. Quello tra la ninfa e un giovane pastore che portava il nome del fiume che attraversa Battipaglia: Tusciano. Ma il fiume prese a scorrere di bocca in bocca e la ricetta della Zizzona fu svelata in un baleno.
Il segreto svelato fu presto vendicato: gli dei condannarono i due amanti a vagare per i campi senza mai incontrarsi. Per l’eternità.
Tanti nomi una sola mozzarellona
Una storia avvincente quella creata per la Zizzona di latte di bufala. Eppure, sono tanti i nomi che sono stati appioppati a questa mastodontica mozzarella.
Alla fine, si tratta semplicemente di una mozzarella di bufala un po’ cresciuta. Da 1kg a 15 kg di pura bontà sgorgante di latte. E questa peculiarità le è valsa il nome di mammella o mammellona. E, ancora, mozzarellona e mozzarella gigante.
Il succo comunque è sempre lo stesso. Quello di latte di bufala e di bontà.