Secondo la famosa rivista Wine Spectator sarebbe proprio un vino del Bel Paese il più buono di tutti. Ecco qual è.
In Italia, di certo, ci sono tante eccellenze popolari in tutto il mondo. Anche un vino in particolare, peraltro, è stato scelto proprio da Wine Spectator.
All’interno dei confini italici, da Nord a Sud, di certo, si può vantare un’enogastronomia di alta qualità che non può passare inosservata e che è apprezzata anche dalle popolazioni appartenenti a numerosi Paesi stranieri.
D’altra parte, non è un mistero che numerosi turisti, sparsi a livello globale, ogni anno tendano a scegliere l’Italia come meta vacanziera per ammirare i bellissimi paesaggi e per assaggiare le prelibatezze italiche.
La pasta e la pizza, forse, sono tra i piatti più famosi, ma, a dire il vero, non bisogna dimenticare che, stando alla piuttosto recente classifica stilata da Soft Living Places, sul podio ci sarebbe qualcosa d’altro.
Infatti, sembra che gli stranieri, a differenza di quello che si potrebbe pensare, mettano ai primi posti il pesto, il riso al bergamotto e le lasagne al ragù.
Per quanto riguarda le bevanda, peraltro, un capitolo a parte meriterebbe proprio il vino italiano. In effetti, sono diversi milioni gli ettolitri che si esportano in altre Nazioni, e, in special modo, in Germania, negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Il vino, proprio come tante bevande e alimenti, può avere qualità differenti e, se non si è esperti, la scelta è influenzata dai gusti personali.
Tuttavia, c’è chi si occupa di vino in maniera assolutamente professionale, come, per l’appunto, la nota rivista statunitense Wine Spectator. Quest’ultima, ormai da numerosi decenni, è incentrata proprio su tutto ciò che riguarda il mondo enologico.
Nella fattispecie, pubblica quindici copie all’anno e tutti gli appassionati possono trovare all’interno notizie, approfondimenti, recensioni, e altro ancora.
Inoltre, se in Italia c’è il prestigioso Vinitaly, invece, Wine Spectator, da tempo, gestisce Wine Experience, cioè un importante evento che prevede degustazioni e seminari.
Per quanto riguarda, invece, la classifica del 2024 della suddetta rivista, a distinguersi sono stati proprio delle bottiglie italiane. A tal proposito, al primo posto della top ten fa bella mostra di sé il vino toscano Brunello di Montalcino 2018 di Argiano.
Tuttavia, stavolta, in questa importante lista non sono mancate nemmeno altre due bottiglie del Bel Paese. Infatti, al quinto posto si è piazzato il Taurasi Radici Riserva 2016 e in settima posizione il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020.
Insomma, da ciò che si evince da questa graduatoria, di certo, il vino dello Stivale ha davvero fatto faville ed è riuscito a surclassare molti altri provenienti da numerose altre parti del mondo.