C’è chi ama le vacanze all’insegna dell’avventura e dell’adrenalina e scappa dalle rotte battute dal turismo di massa, per andare alla ricerca di luoghi nascosti in cui poter entrare davvero in contatto con la natura selvaggia e incontaminata. Oggi vi portiamo alla scoperta del wild swimming e di come praticarlo in sicurezza.
Cos’è il wild swimming e perché piace tanto?
Per wild swimming si intende il nuoto selvaggio, ovvero nuotare nei laghi, nei fiumi, nell’oceano, nei ruscelli e nei torrenti di montagna. Questa attività non va assolutamente confusa con il nuoto professionistico o con il canyoning (torrentismo), perché per fare wild swimming non serve alcun tipo di attrezzatura, basta un semplice costume (o volendo nemmeno quello).
Praticata da decenni, solo in tempi recenti questa attività è stata denominata con questo nuovo termine inglese. Chi non preferisce nuotare in mare aperto o in una piscina naturale come un meraviglioso lago di montagna piuttosto che in una vasca cittadina?
Questa attività si differisce dal nuoto agonistico perché è fatta per puro piacere, per relax e per un profondo contatto con la natura e con il proprio io, non mira al perseguimento di obiettivi, di record, di tempistiche e non c’è alcun spirito di sfida o competizione.
Le regole per nuotare in sicurezza nelle acque libere
- La prima regola da tenere sempre bene a mente è quella di controllare il meteo. Nel nuoto selvaggio, ovvero il nuoto in acque libere, le condizioni metereologiche sono essenziali. Bisogna sempre evitare di immergersi se ci sono allerte meteo o condizioni meteorologiche particolarmente pericolose o avverse.
- In secondo luogo bisogna fare attenzione quando si nuota in fiumi in prossimità di dighe perché ci potrebbero essere improvvisi rilasci d’acqua. Anche nuotare in mare aperto o nell’oceano comporta dei rischi: bisogna studiare bene le correnti marine ed evitare ogni tipo di pericolo, come imbarcazioni.
- In terzo luogo bisogna sempre accertarsi di poter risalire in sicurezza prima di tuffarsi e verificare i fondali facendo attenzione a eventuali rocce e scogli.
Sempre meglio nuotare in gruppo anziché da soli e fare attenzioni ai meno esperti e ai bambini.
Si consiglia di controllare sempre la profondità dei fondali per evitare spiacevoli sorprese.
Se nuotate durante il periodo estivo in zone dove l’indice UV dei raggi solari è alto, non dimenticate mai di mettere la protezione solare.
Evitate di immergervi subito dopo mangiato ed aspettate la digestione.
Fate molta attenzione ai torrenti, alla forza d’acqua, specialmente se praticate questa attività con bambini al seguito.
Il nuoto selvaggio in inverno
I puristi del nuoto invernale non hanno paura di nulla. Freddo, pioggia, neve, temperature sotto lo zero non sono certo un problema. Non è certo un’attività sportiva, ma piuttosto un rito che hanno alcune persone in determinate parti del mondo (i britannici in inverno oppure anche i napoletani e i siciliani a Capodanno e a Natale).
Si tratta di un gesto identitario, ma anche di un modo di sentirsi liberi e riconnettersi con il proprio io e la propria natura. Solitamente è un gesto sociale: non ci si immerge nelle acque gelide mai da soli, ma sempre con amici.