Il tartufo è un tipo di fungo che si sviluppa sotto terra e vive in simbiosi con le radici del noccioli, della quercia, del pioppo, del tiglio e di altre piante. Grazie alla vicinanza con gli alberi, infatti, è ricco di sali minerali e di fibre. Il tartufo può avere diverse forme e specie, a seconda del terreno in cui si sviluppa. Con un suolo pietroso e duro sarà irregolare e bitorzoluto, mentre con un suolo morbido sarà più regolare e sferico. Le specie più gustose e conosciute sono:
Questo strano fungo non tollera inquinamento e altre nocività ambientali, quindi funge anche da sentinella ambientale.
Qui vi propongo una delle ricette con tartufi.
Tempo di preparazione 20 minuti + 1 ora di frigo
Porzioni per 4 persone
Amalgamate le due farine, la curcuma, il sale e aggiungete l’acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio. Fatene una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciate riposare un’oretta in frigorifero.
Pelate ed affettate fino la cipolla. Mondate i funghi e tritateli. Scaldate l’olio e rosolate per 3 minuti i funghi a fuoco vivo, unite la cipolla e lasciate insaporire a fuoco basso per altri 3 minuti. Insaporite con sale, pepe, salsa di soia, succo di limone e lasciate riposare a fuoco spento.
Lavate e tritate fino il prezzemolo per unirlo ai funghi. Cercate di lavorare il composto con una forchetta per ottenere un impasto omogeneo.
Infarinate la spianatoia e stendete la pasta dei ravioli. Se avete la macchina per la pasta, ovviamente, facilitatevi la stesura! Con l’aiuto di un bicchiere o di uno stampo, ricavate cerchi di circa 10-11 cm di diametro. Farcite ogni cerchio con il composto ai funghi (1 cucchiaino circa), piegatene i lembi e chiudeteli con una forchetta.
Portate ad ebollizione acqua salata e fate cuocere i ravioli per circa 3 minuti. Scolateli con uno schiumarolo e farciteli con le scaglie di tartufo grattugiandolo fino.
L’abbinamento del vino dipende dal tipo di tartufo che usate nella ricetta.
I tartufi bianchi vengono generalmente aggiunti a crudo, grattugiati sulle pietanze, come nella ricetta sopra proposta. La loro qualità predominante è il profumo, quindi meglio vini che non ne coprano il sapore delicato.
Rossi: Dolcetto d’Alba, Dolcetto di Dogliani, Pinot Nero del Friuli, Teroldego Rotaliano Trentino, Rosso Piceno o Rosso del Conero.
Bianchi: Muller Thurgau, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Trebbiano, Cortese di Gavi