E’ una bevanda che ormai, chi più chi meno, siamo abituati a consumare, ma perché il vino si chiama così?
La parola “vino” è molto familiare, ma ti sei mai chiesto il motivo per cui si chiami così? In questo articolo scoprirai l’etimologia della parola vino.
Etimologia della parola vino – perché il vino si chiama così
In origine, la parola “vino” deriva da “vinum“, un termine latino che probabilmente ha un legame comune con altri termini usati per il vino nel Mediterraneo. Un termine simile a “vinum” è utilizzato non solo nei Paesi neolatini, ma anche nelle lingue indoeuropee e semantiche. Comunque, alcuni studiosi non credono che il termine “vino” derivi dal sanscrito. Secondo Pianigiani, la radice sarebbe *iun, che significa “rendere frizzante”, di origine semitica (fenicia).
Inoltre, l’origine comune del termine nel Mediterraneo e in Europa probabilmente ha una derivazione fenicia o indo-europea o ancora derivante dalle lingue pre-cartveliche.
Storia del vino – commercio e produzione
La storia del vino risale a migliaia di anni fa, quando gli antichi egizi e i babilonesi iniziarono a produrre e commercializzarlo. Durante l’antica Roma, il vino divenne un’importante parte della cultura e dell’economia, venendo consumato in grandi quantità e esportato in tutto l’impero.
Durante il Medioevo, i monaci cristiani iniziarono a produrre vino per uso liturgico e il commercio del vino si sviluppò in tutta Europa. Nel Rinascimento, il vino divenne ancora più popolare, diventando un simbolo di status sociale e di cultura.
Negli ultimi secoli, la produzione del vino si è diffusa in tutto il mondo, dalle regioni vinicole della Francia a quelle dell’Italia, della California e dell’Australia. Oggi il vino è prodotto in quasi ogni paese del mondo ed è diventato una parte importante della cultura culinaria e dell’economia globale. Ci sono diversi metodi per fare il vino, ma ci sono alcuni passaggi base che variano leggermente a seconda della varietà dell’uva e del metodo di produzione del vino.
- Raccolta delle uve: le uve vengono raccolte manualmente o con macchine.
- Pigmentazione: poi vengono lavate e macinate per rompere la buccia e far uscire il succo.
- Fermentazione: il succo viene posto in botti e si aggiungono i lieviti che trasformano gli zuccheri in alcol. Questo processo può durare da qualche settimana a diversi mesi, a seconda della varietà dell’uva e del tipo di vino.
- Stabilizzazione: il vino fermentato viene filtrato e decantato per rimuovere i sedimenti indesiderati.
- Invecchiamento: il vino può essere invecchiato in botti di legno o in bottiglie per diversi anni, a seconda del tipo di vino.
- Imbottigliamento: il vino viene imbottigliato e tappato.
- Etichettatura: dopo l’imbottigliamento, il vino viene etichettato con le informazioni sul produttore, la varietà dell’uva, l’anno di produzione e altre informazioni pertinenti.
In Italia le zone che spiccano di più per la produzione di vino sono la Toscana, con il Chianti e Brunello di Montalcino, il Piemonte (Barolo, Barbaresco), Veneto (Prosecco, Amarone della Valpolicella), Sicilia (Nero d’Avola, Marsala) la Puglia (Primitivo, Salice Salentino)
Quanto è calorico il vino?
Le calorie nel vino possono variare notevolmente in base alla tipologia di vino che si beve. In generale, i vini rossi contengono tra le 125 e le 175 calorie per bicchiere da 150 ml, mentre i vini bianchi contengono circa 100-150 calorie. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa regola.
I vini dolci, come gli sherry e i porti, sono estremamente calorici, con circa 200-250 calorie per bicchiere da 150 ml. I vini fortificati, come i vermouth e il Marsala, sono anche molto alti in calorie, con circa 140-200 calorie per bicchiere.
Inoltre, la quantità di alcol nel vino influisce anche sulle calorie. I vini con un maggior contenuto di alcol sono più calorici, poiché l’alcol stesso è molto calorico. Inoltre, le calorie possono variare a seconda della quantità di zuccheri residui nel vino.