Pochi conoscono i vini eroici, o meglio pochi lo riconoscono. In effetti questa particolare produzione richiede un lavoro unico e a tratti eroico, proprio come la sua denominazione.
I vini eroici
Questa denominazione è già un tutto dire: “eroico“. Ci fa pensare a qualcosa di importante, che ha dovuto affrontare avversità e le ha vinte con classe ed estrema potenza e coraggio. Si questo è quello che ci fa pensare ad un eroe, ma come può una bevanda essere eroica? Spieghiamoci meglio. I vini eroici provengono da vitigni eroici e possiamo dire anche da viticoltori eroici. L’idea che abbiamo di eroi in questo caso non si allontana molto da quella di un eroe.
I vitigni in questione infatti sono situati in posti molto particolari e riuscire a mantenerli al meglio e renderli produttivi è più difficile di quel che si può pensare. Non sono titoli dati dal caso, ma è un decreto ministeriale del 2020 a donare questa denominazione a tutti i vitigni che soddisfano certi requisiti. Ad esempio se sono posti su isole molto piccole (inferiore a 250 Km quadrati), o se sono siti su terrazzamenti o terreni con pendenza del 30% o più, oppure sono situati in posti abbastanza in altura, ovvero oltre i 500mt di altitudine. Converrete con il decreto ministeriale sul fatto che riuscire a portare avanti una coltivazione del genere richiede un lavoro eroico.
Vini meritevoli di premio
Vista la particolare produzione e il lavoro dietro a questi vini, non sorprende che esista una classifica specifica per queste preparazioni. Il nome del concorso è: Mondial des vins extrêmes e appunto si impegna ogni anno, a premiare i vini prodotti in vitigni con particolari difficoltà. Negli ultimi anni si sono avuti grandi risultati e riconoscimenti, tanto che solo nell’ultima edizione, quella del 2023 ben 14 vini italiani hanno vinto la Gran Medaglia D’oro. Inoltre 86 vini provenienti da 15 diverse regioni italiane hanno ottenuto la Medaglia d’oro, che equivale a circa la metà dei premi totali assegnati per questa categoria.
Possiamo quindi ritenerci molto orgogliosi dei nostri vini e dei nostri vitigni, e soprattutto essere fieri dei nostri viticoltori. Ma se volessimo assaggiare alcuni di questi vini, quali sono? Andiamo per regione a scoprire alcuni d’essi:
- Alto Adige: Alto Adige DOC spumante Arunda Perpetuum (2010);
- Calabria: Terre di Cosenza DOC DONNICI CAPUMASCA (2019);
- Campania: Costa D’Amalfi DOC A’SCIPPATA ( 2017);
- Lazio: Lazio IGT FARO DELLA GUARDIA (2021);
- Liguria: CINQUE TERRE SCIACCHETRA’ DOC TRA I MONTI (2017);
- Lombardia: SFORZATO DI VALTELLINA DOCG IL MONASTERO (2018);
- Marche: VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI SPUMANTE EXTRA BRUT ’68 ANNO DI FONDAZIONE;
- Molise: TINTILIA DEL MOLISE DOC HERERO (2019);
- Piemonte: MOSCATO D’ASTI DOCG (2020);
- Sardegna: CARIGNANO DEL SULCIS DOC RISERVA SANTOMORO (2019);
- Sicilia: PANTELLERIA DOC PASSITO SHAMIRA (2017);
- Toscana: CANDIA DEI COLLI APUANI DOC BIANCO POZZO ALTO (2021);
- Trentino: VSQD METODO CLASSICO LASTEROSSE (2018);
- Valle D’Aosta: VALLÉE D’AOSTE DOP SYRAH (2016)
- Veneto: RECIOTO DI SOAVE DOCG LA PERLARA (2018).
Ora che conosciamo questi vini, facciamo la nostra parte e impariamo ad apprezzarli così come meritano.