Villa Valmarana fu fatta costruire nel 1669 dall’avvocato Giovanni Maria Bertolo, che la lasciò come eredità all’amata figlia Giulia, monaca nel convento di Ognissanti, acquistandola da Giustino Valmarana. I fregi e l’architettura sono opera di Gerolamo Mengozzi Colonna. A rendere famosa la villa sono i nani pietrificati.
Scopriamo di più sulle statue.
Sul muro di cinta si trovano 17 statue di nani grotteschi, ispirati ai disegni di Callot , che riproducono i classici protagonisti della Commedia dell’Arte. Giandomenico Tiepolo sarebbe l’autore dei disegni dei nani.
Secondo la leggenda, Villa Valmarana era abitata da un nobile signore che si trovò come unica discendente una bellissima figlia che però aveva un difetto, non cresceva, nonostante il suo aspetto incantevole. Era molto amata sia dal padre che dalla servitù. Il padre, per proteggere l’amata figlia dagli sguardi altrui, fece costruire un giardino su misura per lei nei quali ogni giorno lei passeggiava insieme a una corte di persone della sua stessa statura. Lei era nana e anche la sua corte.
La piccola Layana però era curiosa e decise un bel giorno di andare oltre il giardino. Conobbe così un prode cavaliere e se ne innamorò perdutamente ricambiata. L’uomo, però, aveva visto solo il suo viso. Alla scoperta della sua statura, l’uomo fuggì disgustato e deridendola. La fanciulla, in preda alla disperazione, si lanciò nel vuoto e morì. Alla scoperta del suo corpo, i 17 fedeli servitori nani rimasero impietriti dal dolore.
Esiste anche una seconda versione della storia. La figlia dei nobili signori di Villa Valmarana era nana e viveva confinata nel palazzo dalle alte mura, insieme a una corte di tutti nani. Un popolo in miniatura volutamente scelto per non far sentire la fanciulla diversa. Un giorno un giovane penetrò nella villa incuriosito e solo allora la fanciulla capì il suo stato di deformità e si tolse la vita, gettandosi dalla torre. Ancora oggi si crede che i nani sorvegliano la Villa.
Villa Valmarana si trova a Vicenza in Via Dei Nani, 8 – è bellissima da vedere, non solo per le statue dei nani pietrificati e della loro leggenda, ma anche per gli affreschi del Settecento e uno spazio all’aperto costituito da bellissimi giardini a partire dall’ingresso con aiuole di rose dai moltecipli colori e da alberi di Olea Fragrans.
Vi sono poi basse siepi di bosso, vialetti in ghiaino e un Ninfeo nella cui nicchia si trova una statua raffigurante un tritone che cavalca un delfino.
Dalla terrazza, dove si trova il caffè, si ha una stupenda vista della Scuderia e della Valletta del Silenzio con il Santuario di Monte Berico. Il Portico di Villa Valmarana invece è ricco in fregi del Mausoleo Barbarigo.
Infine si può visionare il teatrino, ovvero una struttura di forma rettangolare un muretto basso su tre lati e una parte affrescata dal Tiepolo e da Mengozzi Colonna. Al centro vi è un pozzo che una volta serviva per prendere l’acqua. La struttura ovviamente era adibita ad esibizioni teatrali, poetiche ed intrattenimento.
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