Avete mai visto il film “50 giorni di buio”? Viganella è un paese molto piccolo situato sulle montagne della Val d’Ossola. Ha poco più di duecento abitanti e vanta una caratteristica molto speciale: è un paese senza sole (almeno per tre mesi l’anno). Da novembre a febbraio le montagne che circondano il paesino alpino piemontese impediscono completamente il passaggio dei raggi del sole, lasciando il borgo nel buio più totale.
Ottantatre giorni di tenebre (molti di più di quella della pellicola hollywoodiana citata nell’introduzione) a cui gli abitanti di questo paesino, da molti secoli, si sono abituati. Il tanto desiderato ritorno della luce il 2 febbraio viene celebrato ogni anno con una grande festa. Non è però quest’evento ad attirare folle di turisti ogni anno in questo angusto borgo montano italiano.
Correva l’anno 2006 e l’allora sindaco Franco Midali decise di trovare una soluzione per risolvere il problema e si affidò all’architetto Giacomo Bonzani per trovare insieme una soluzione: un sole artificiale, incredibile ma vero. In realtà si trattava di un gigante specchio d’acciaio di 40 metri quadri posto sulla sommità del monte di fronte al borgo. In tal modo si garantiva 6 ore di luce al giorno alla zona della piazza e della chiesa del paese. Gli abitanti, inizialmente, erano molto scettici, poiché erano preoccupati che il fascio di luce catturato dal Sole potesse incenerire le loro abitazioni. Questa trovata tecnologica è costata ben 100.000 €. L’idea del sole artificiale è stata davvero brillante e ha portato il nome di Viganella sui giornali e tg di tutto il mondo.
Nel 2013 la cittadina norvegese di Rjukan, anch’essa collocata su un fondo valle e priva di luce, ha realizzato un sole artificiale identico a quello di Viganella. Tuttavia, nonostante l’acclamazione della stampa e della comunità scientifica internazionale e nonostante la nomination alla World Technology Award, il sindaco Franco Midali perse le successive elezioni e addirittura non ama più parlare di questa grande invenzione.
Nonostante le masse di turisti che si riversano a Viganella, il borgo non ha tratto grandi benefici dal sole artificiale e resta senza possibilità di capitalizzare quel turismo alternativo poiché senza ristoranti, servizi igienici pubblici, hotel, negozi e telesoccorso. Oggi la popolazione del paesino montano piemontese è composta solo da anziani e bisognosi di cure e il borgo è ripiombato sui giornali internazionali nel 2015 poiché a causa dell’assenza di manutenzione il sole artificiale ha smesso di funzionare, lasciando nuovamente Viganella immersa nelle tenebre per 3 mesi all’anno.