Ogni Regione ha pietanze tipiche che segnano la tradizione locale, celebrano il territorio, esaltano i suoi frutti. Solitamente si tratta di ricette antiche che vengono tramandate di generazione in generazione e che, con il trascorrere del tempo, diventano sempre più memoria storica e culturale del territorio.
Anche le Marche hanno diverse pietanze che sono tipiche. Prelibatezze della cucina marchigiana da scoprire e, magari, da gustare. Andiamo a scoprire alcuni dei piatti locali e, magari anche le sue origini. Tra i più noti c’è la ‘crescia sfogliata’ di Urbino.
La crescia sfogliata di Urbino
La ricetta della ‘crescia’ viene fatta risalire al XV secolo, alla corte del Duca Federico da Montefeltro, si tratta di un impasto a base di farina, acqua, strutto di maiale, uova e pepe e viene cotto alla brace e, solitamente, viene farcita con ramolaccio, cicoria, cicorione, spinaci e altre verdure precedentemente cotte in padella e condite con aglio e peperoncino. Può anche essere ripiena con casciotta e prosciutto.
Il coniglio in porchetta
Un secondo piatto caratteristico delle Marche è senza ombra di dubbio il coniglio in porchetta. Sostanzialmente si tratta di coniglio ripieno di finocchio selvatico, aglio, cotiche, carne macinata, pancetta, salame, fegato e interiora di coniglio, tutto condito con sale e pepe. Importante il procedimento di cottura: deve essere lento e al forno.
La pizza al formaggio
La pizza al formaggio è ben distante dall’idea della pizza classica. Si tratta, infatti, di un impasto che ha la forma di un grande fungo. Anche per risalire alle origini di questa pietanza bisogna risalire a tempi antichi, precisamente al 1848. In quell’epoca è stata creata nel Monastero di Santa Maria Maddalena a Serra de’ Conti e nasce per arricchire la tavola di Pasqua. L’impasto è a base di pecorino, parmigiano e altri formaggi a piacere che vengono amalgamati con farina, uova, lievi di birra, latte olio di oliva e sale. Una volta preparato l’impasto deve essere lasciato a lievitare per ore e solo dopo si inforna per la cottura a bassa temperatura. Una volta pronta può essere farcita con affettati o anche mangiata da sola.
Il Vincesgrassi
Nel 1799, in onore del generale austriaco Alfrd Candius Ferdinando su Windisch – Greats, fu creato un’apposita pietanza: il Vincesgrassi o vincisgrassi. È un primo piatto succulento a base di pasta all’uovo tirata a mano, condita da ragù di carne mista e rigaglie di pollo, besciamella soda e parmigiano cotte al forno. Molto simile alle lasagne, anche se i marchigiani gli hanno dato un nome specifico, visto che il procedimento di preparazione e la farcitura sono diversi.
Olive all’ascolana
Immancabilmente, quando si parla di cucina marchigiana ci si riferisce anche alle olive all’ascolana. Nascono nell’800 ad Ascoli Piceno grazie alle sapienti mani dello chef Benedetto Marini. Si tratta di una vera e propria leccornia che prevede l’utilizzo di olive verdi in salamoia che vengono snocciolate e riempite con della carne macinata mista, noce moscata, tuorlo d’uovo e parmigiano poi impanate nella farina, uovo e pane grattugiato e infine fritte in olio extra vergine d’oliva.