Tra le varie uova disponibili, ci sono quelle di gabbiano: dove si mangiano e perché rischiano di essere proibite in cucina.
Le uova di gabbiano, anche se rappresentano un cibo esotico in molti Paesi, in Italia sono off-limits a causa della classificazione ad esse attribuita quale specie protetta (Legge 157/92). Tale volatile marino è utile e fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema, ma le leggi britanniche sono meno severe, pertanto le sue uova sono una vera e propria prelibatezza da secoli, nonostante l’opposizione – sempre più ferrea – degli ambientalisti. Pertanto, potrebbero essere proibite in futuro. Scopriamo, dunque, insieme qual è lo stato delle cose attuale.
Uova di gabbiano, saranno proibite in futuro?
In Gran Bretagna, le uova di gabbiano sono una vera e propria prelibatezza e sono, spesso, presenti nei piatti gourmet tra i quali possiamo annoverare le omelette di lusso, che possono raggiungere prezzi molto alti, come avvenne nel famoso caso del ristorante Boisdale di Londra nel 2010, che le servì, facendole pagare ben 90 sterline. Ciò suscitò una grande attenzione mediatica e un dibattito molto acceso da parte degli ambientalisti.
Il gabbiano è un uccello marino migratore, presente in molte nazioni del mondo. Esistono diverse specie di gabbiani: tra queste, possiamo menzionare il gabbiano reale mediterraneo ma anche il gabbianello, che ha una struttura fisica più piccola, rispetto al classico gabbiano.
Di solito, le uova più consumate sono quelle prodotte dal gabbiano comune e dal mugnaiaccio, quest’ultimo particolarmente raro in Italia ma presente di più in Islanda.
Dove è mangiato di più questo prodotto
Il prelievo delle uova è regolamentato in maniera severa, un po’ come accade nel caso del foraging, e si pratica principalmente in Paesi dove il consumo di tale prodotto è più massiccio.
Tra questi, possiamo annoverare la Gran Bretagna, la Norvegia e l’Islanda. Le uova sono disponibili solo in primavera e il loro valore di mercato può superare le 10 sterline l’una nel Regno Unito.
In Gran Bretagna, la questione delle uova di gabbiano è diventata un campo di battaglia tra la sfera della sostenibilità e quella della tradizione.
Gli esemplari di gabbiano comune, d’altronde, sono diminuiti – in modo significativo – negli ultimi anni, pertanto gli ambientalisti hanno chiesto, a gran voce, di garantire una maggiore protezione a tale specie, anche attraverso l’introduzione di un ipotetico divieto da stabilire in merito alla raccolta delle uova.
Le preoccupazioni intorno a tale tema, ad ogni modo, non riguardano solo la conservazione della specie, bensì anche i rischi per la salute umana dovuti alle contaminazioni ambientali, come sottolineato da recenti studi condotti, nello specifico, sulle uova raccolte in Cornovaglia che hanno mostrato tracce di additivi chimici.