Sembrano gnocchi, ma bisogna chiamarli ‘ndunderi: storia e curiosità del piatto di Minori, che ha origini nell’antica Roma.
Tra i piatti tipici della Costiera Amalfitana e, in particolare, di Minori, troviamo gli ‘ndunderi, che sembrano gnocchi ma guai a chiamarli in questo modo. Un tipo di pasta che è venduta anche nel popolare negozio di Sal De Riso. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità su questo piatto dalle antiche origini romane.
’Ndunderi, il tipico piatto di Minori
Tra i prodotti gastronomici tipici della Costiera Amalfitana, possiamo certamente annoverare il famoso Limoncello ma anche i limoni di Amalfi, la colatura di alici di Cetara ma anche i vermicelli di Positano.
A tali prelibatezze gastronomiche, inoltre, possiamo affiancare anche gli ‘ndunderi di Minori che, per la forma, ricordano i classici gnocchi anche se differiscono da questi ultimi già a partire dal nome.
Si tratta, infatti, di una tipologia di pasta fatta a mano che veniva preparata già a partire dall’antica Roma, con latte cagliato e farro.
Nel corso del tempo, però, i pastai di Minori hanno modificato la ricetta, modernizzandola, in modo da renderla anche tipica del posto.
Gli ‘ndunderi si possono acquistare in ogni negozio che li rivende e anche nelle varie botteghe del centro storico di Minori, in ogni periodo dell’anno.
La storia di questo antico piatto
Un tempo, questa tipologia di pasta era preparata esclusivamente in occasione della Santa Patrona Trofimena, a differenza di oggi che si possono portare in tavola ogni giorno.
Al tempo, però, si preparano tre volte l’anno visto che tale ricorrenza cadeva il 5 e il 27 Novembre, nonché il 13 luglio.
Per quel che concerne le origini romane di tale pasta, pare che la stessa derivi dalle cosiddette “palline latine” che, come ci dicevamo, erano realizzate con farro e latte cagliato.
Lo chef Enrico Cosentino, insieme allo storico enogastronomico Ezio Falcone, ha rielaborato la composizione della ricetta di tale piatto, proponendo, poi, una versione in stile moderno, preparata con ricotta di mucca fresca. Da quel momento in poi, gli ‘ndunderi sono diventati un piatto tipico minorese.
Anche il nome di questa pasta è molto particolare e fa riferimento a due spiegazioni nello specifico.
La prima, infatti, è decisamente onomatopeica e fa riferimento al suono che la pasta provocava cadendo dal catino, la seconda, invece, si ricollega agli ndunderi, ossia ai piombi che, in tempi antichi, erano utilizzati per pescare e ai quali la forma della suddetta pasta si ispirerebbe.
Infine, non è difficile prepararli anche se è richiesta molta manualità e maestria. La ricotta compone l’impasto della pasta, al quale è aggiunto il cacio allo grattugiato, nonché le uova, la farina setacciata e, infine, pepe e sale.