Scopriamo insieme da quali cereali è estratto il semolino e come può essere utilizzato per diverse ricette sia dolci che salate.
In cucina, possiamo utilizzare il semolino, per pietanze sia dolci che salate. Si tratta di uno sfarinato che, nella maggior parte dei casi è ottenuto dalla macinazione del frumento, anche se può essere ricavato anche da altre tipologie di cereali. Scopriamo insieme, dunque, come è prodotto e il modo in cui lo si può utilizzare per la preparazione delle nostre pietanze.
Il semolino è un alimento che non troviamo frequentemente in tavola. La ragione di ciò risiede nel fatto che, spesso, lo stesso è utilizzato, prevalentemente, per i pasti dei bambini e degli anziani e per quelli realizzati nelle strutture ospedaliere.
Il suo specifico utilizzo è legato ha fatto che è una pietanza digeribile e, nel contempo, nutriente.
In realtà, il semolino può essere utilizzato in svariate ricette, sia dolci, sia salate: tra queste la minestrina, gli gnocchi alla romana, la zuppa imperiale emiliana a base di semolino dolce, il fritto misto alla piemontese.
Troviamo, inoltre, il semolino anche in diverse ricette delle cucine straniere, come in quella araba per la preparazione della Basbousa o, in quella greca, dove è impiegato per la realizzazione della bougatsa.
Il semolino di grano duro è la variante più conosciuta ed utilizzata, ma ne esistono diverse tipologie, che ben si adattano a varie preparazioni.
A secondo della materia prima con il quale il prodotto, il semolino può assumere un colore giallognolo o bianco.
Questo ingrediente è realizzato, attraverso la macinazione di chicchi dei cereali e assume, in fase ultima, una consistenza granulosa.
Tale sfarinato, inoltre, è più grosso rispetto alla semola, anche se il nome potrebbe far pensare esattamente il contrario. A differenza di quest’ultima, inoltre, il semolino fa leva su una triturazione di diversi cereali: d’altronde, la semola è, praticamente, il risultato della macinazione del grano duro, secondo quanto previsto anche dalla legge.
Ciò conferisce a questo prodotto una colorazione paglierina.
In commercio, esistono diverse tipologie di semolino. Partiamo da quella più comune, ossia il semolino di grano duro. Si presenta di colore giallo ed è realizzato con frumento o grano duro.
È, dunque, ideale per la preparazione di focacce, pizze, pane, in quanto conferisce all’impasto un alto livello di sofficità. Inoltre, con il semolino di grano duro si possono realizzare gli gnocchi classici e la minestra.
In alcuni casi, il semolino di grano duro è utilizzato anche per realizzare impanature. Meno utilizzato, invece, la variante realizzata con grano tenero.
Questa variante presenta un colore che può oscillare dal beige al marrone, legato proprio alla tipologia di cereale con il quale è prodotta.
Il processo di produzione prevede, dunque, la macinazione dei chicchi che porta alla realizzazione di una farina finissima.
Il sapore di questa tipologia ricorda, in qualche modo, quello della nocciola. Per tale ragione, può essere utilizzata da sola o mista ad altre farine, per creare minestre, alle quali conferisce una consistenza cremosa. Inoltre, il semolino di farro è ricco di fibre.
Il semolino di riso a un colore bianco è un sapore decisamente delicato ed è privo di glutine. Deriva, inoltre dalla macinazione del chicco di riso e a una grana più spessa, rispetto alla classica farina.
Può essere utilizzato per la preparazione di dolci, tra i quali possiamo annoverare le torte e i budini. Inoltre può essere anche adoperato per preparare gli gnocchi.
Questa variante proviene dal granoturco o dal mais e ed è caratterizzata da una grana rustica e da una colorazione gialla.
Tale prodotto, inoltre, è senza glutine e può essere utilizzato per la realizzazione di gnocchi, polente dolci e zuppe.
Non è facile trovare nei negozi il semolino di miglio. Possiamo dire che ha un colore dorato ed è privo di glutine, quindi ideale per le persone che soffrono di intolleranze alimentari e di celiachia.
Il miglio, d’altronde, è il cereale utilizzato per il Migliaccio napoletano, dolce tipico del carnevale partenopeo. Negli ultimi tempi, però, tale prelibatezza è realizzata con l’utilizzo del semolino di grano duro.
La variante al miglio, però, è ideale per la creazione di preparazione rustiche, nonché dolci, come gnocchi e biscotti.