Se parliamo di croissant tutti sappiamo a cosa ci riferiamo, ma oggi le cose stanno subendo una metamorfosi e il classico croissant cambia continuamente forme. Scopriamo quindi insieme l’evoluzione e tutte le forme del croissant.
Viviamo in un era in cui qualsiasi cosa sia bella da fotografare, diversa dal solito o semplicemente attraente in quel momento, diviene virale. Abbiamo avuto un esempio iniziale con il cake design, fino a qualche decennio fa in Italia non sapevamo neanche cosa fosse, mentre con l’avvento dei social media è divenuta una moda talmente tanto diffusa da essersi estesa in tutto il paese. In realtà oggi qualsiasi cosa può divenire instagrammabile, l’importante è che il suo aspetto sia unico. Diciamo che siamo arrivati al punto che è più importante che una cosa sia bella, piuttosto che buona o perlomeno è essenziale che ce ne accertiamo.
Grazie a ciò molti piatti che facevano parte della tradizione da centinaia d’anni sono stati per così dire, riscoperti in mille forme differenti. Un esempio eclatante degli ultimi anni è la carbonara, piatto intrinseco nella tradizione romana, ormai divenuto super virale, tanto da avere un giorno dedicato. Proprio come essa c’è un altra preparazione conosciuta da centinaia d’anni che ormai negli ultimi anni si sta vestendo in mille modi diversi: stiamo parlando del croissant. Tutti conosciamo la sua classica forma a mezza luna e ne conosciamo anche la storia, ma qualcuno ha pensato bene di reinventarlo in forme differenti. Purtroppo per la tradizione però la cosa sembra stia sfuggendo di mano e il croissant sta diventando sempre più virale nella sua nuova veste.
Il primo a pensare di trasformare il croissant è stato Bedron Kabranian, certo non avrebbe mai immaginato di creare un “movimento” tale. Il fornaio ha pensato bene di trasformare le classiche mezzelune in cubi. Inutile dire che la cosa è diventata subito virale e tutti erano alla ricerca del croissant cubico. Comodo da mangiare? Insomma non proprio. Facile da preparare? Anche qui ci sarebbe tanto da dire e qualche famoso pasticcere sembrerebbe aver detto la sua (in modo negativo) al riguardo. Ma se la vogliamo mettere dal punto di vista economico, funziona! Il cibo è diventato virale e la gente è disposta a fare ore di coda per assaggiarlo.
Siamo passati oltre però e oggi il croissant continua a vestirsi in molte altre forme. C’è chi ha ben pensato di trasformarlo in una sfera. I responsabili sono Matteo Baronetto e il suo team della famosissima Farmacia del Cambio a Torino. Ci sono voluti ben 7 mesi per arrivare alla creazione perfetta. Certo può sembrar semplice alla vista, ma non lo è affatto, proprio come la forma esterna, cambia anche tutto il procedimento. Bisogna trovare il giusto equilibrio, riuscire ad avere una buona lievitazione interna e una crosta croccante, il che non è affatto scontato.
Dopo aver lavorato per ben 8 anni in Farmacia del Cambio, Maicol Vitellozzi ha deciso di prendere la sua strada, e continua a sperimentare per creare forme sempre nuove di croissant. Nella sua nuova pasticceria ovviamente non manca il cubo, la sfera è riuscito a ricreare anche il pianeta, con tanto di cerchio orbitale. Prima ancora era riuscito a ricreare il diamante. Queste comunque sono solo alcune delle tante forme che il croissant veste oggi, ci sono formati xxl, croissant roll, abbiamo visto in passato il crookies, e in futuro ci aspettiamo di vedere tante altre forme differenti sempre più instagrammabili.
Concludendo volevo lasciarvi con una piccola riflessione. Queste varie forme di croissant sono probabilmente belle da vedere sui social, ma se parliamo di gusto, sono realmente migliori dei classici croissant? Per poterle assaporare dobbiamo essere disposti a fare ore e ore di fila per pagare un croissant scenico, il doppio (se ci va bene) di uno classico. Ne vale realmente la pena? Potremmo goderci la cultura e il panorama delle varie città, gustando un buono e classico croissant in molti altri bar e pasticcerie senza dover fare ore di fila e senza dover pagare un patrimonio. Certo la scelta rimane personale e diciamoci la verità, una volta ogni tanto ci sta una pazzia, ma davvero abbiamo bisogno di provare ogni cosa che diviene virale?