Di frequente nel fine settimana decidiamo di optare per una bella cena fuori. La scelta del ristorante non è facile anche perché si può incappare in quale ristoratore furbetto che utilizza il famoso trucco della bottiglia.
A volte è necessario, per rilassarci un po’ e svagare la mente, organizzare una cena fuori con amici o famiglia. Mettersi ai fornelli dopo una lunga giornata può diventare molto faticoso. Spesso, nella scelta del locale in cui andare a mangiare, ci affidiamo a internet e all’infinito mondo delle recensioni (da prendere sempre con le pinze!).
Quando leggiamo commenti in cui viene suggerito che in quel locale si mangia bene e c’è personale gentile e cortese, abbiamo la nostra scelta. C’è una cosa però alla quale dovremmo prestare sempre attenzione e non fidarci ciecamente delle recensioni.
Non sempre ci rechiamo presso il ristorante o trattoria che conosciamo, oppure di “fiducia“. Delle volte, preferiamo sperimentare le cucine di altri ristoratori. Purtroppo però cambiare locale, può avere risvolti non troppo positivi: magari la località è bella ci affascina, ma questo non vuol dire che siano presenti punti di ristorazione che riescono a soddisfare il nostro palato.
C’è anche da dire che se si mangia male in un posto non vuol dire che ci si mangia male sempre: può essere un caso isolato dovuto ad un cuoco nuovo o ad un errore che capita di rado. Ci sono miriadi di incidenti che possono alterare la bontà di un piatto. Usare prodotti di qualità però può fare la differenza. I locali più noti vantano prodotti di prima qualità. Ma sono proprio quelli che ci offrono? Scopriamo insieme cosa può fregarci.
Trucco della bottiglia: come smascherare i furbetti
Le recensioni sui ristoranti possono darci una dritta, ma a volte si riduce tutto alla soggettività dei gusti. C’è però chi prende il giro il cliente, con il solito trucco della bottiglia che oggi vogliamo spiegarvi per mettervi in guardia. Sarà capitato un po’ a tutti di recarsi in un luogo con buone recensioni positive, mentre noi riscontriamo tutto fuorché positività in ciò che mangiamo e nel modo in cui ci viene servito.
C’è chi fa affidamento solo ed esclusivamente al proprio cellulare, ad app che aiutano a decidere.
Nella scelta del locale giusto però, il passaparola non è mai passato di moda: chiedere a qualche amico o conoscente pareri facendoci consigliare un buon locale, in genere, si rivela la strada migliore.
Una cosa a cui spesso non prestiamo molta attenzione, indifferentemente dai consigli, dalle recensioni e così via è il comportamento corretto di chi gestisce il locale. A volte, si può finire nostro malgrado nelle mani di trucchetti abili da parte del gestore.
Si tratta, in realtà, di strategia per ridurre i costi e allo stesso tempo fingere di offrire un prodotto di qualità al cliente. Questo accade spesso con il trucco della bottiglia.
In cosa consiste il trucco della bottiglia
Può essere capitato a tutti che, andando in un ristorante o in un locale per motivi di lavoro o personali inciampare in questo trucchetto che gioca sulla buona fede del cliente. C’è un dettaglio che deve saltare agli occhi per non finire nella rete di questi truffati. Quando ci sediamo al nostro tavolo, siamo soliti chiedere qualsiasi cosa al personale: soprattutto delle spezie e dell’olio per il condimento dei vari pasti.
C’è chi porta il cibo e le verdure già condite, ma in fondo la sapidità di un piatto è soggettiva. Alcuni ristoratori per evitare di far impazzire i camerieri hanno pensato bene di aggiungere ai tavoli, dei porta spezie che contengono: sale, pepe, ed olio. Non sempre sanno di freschezza, quindi può capitare di chiedere dell’olio in bottiglia.
Quando si chiede ad un cameriere di portarcene gentilmente dell’altro, una cosa a cui prestare molta attenzione, è la qualità del prodotto. Spesso è capitato che l’olio presente nella bottiglia che ci è stata data, non è il prodotto riportato sull’etichetta, un olio EVO o VERGINE, quindi un prodotto totalmente diverso e dalla dubbia provenienza e qualità. Questo avviene per sostituire un prodotto migliore con un altro più scadente e quindi abbattere un costo considerevole.
Come contrastare questo fenomeno così diffuso
Molte aziende hanno cercato di evitare ancor di più questo trucchetto utilizzato in alcuni ristoranti. Come? Hanno dotato le bottiglie di olio in commercio, principalmente quelle che trovate nei supermercati, di un piccolo tappo particolare che è stato aggiunto alla bottiglia, obbligatorio per gli esercizi pubblici.
Parliamo del tappo anti-rabbocco che, da qualche anno, è diventato nei ristoranti obbligatorio. Questo tappo è quindi utile ad evitare che ci sia un rimpiazzo del prodotto originale, con un altro di media o bassa qualità. E questo permettere anche al consumatore di evitarsi una bella truffa pagando un prodotto che non consuma.
Purtroppo, questa legge – per ora- è obbligatoria sono in Italia e non in tutta la comunità Europea. Quindi quando ci rechiamo in un altro paese, si può correre il rischio di essere truffati se andiamo a cena in un ristorante del posto. Nel nostro paese, invece, chi non usa bottiglie con questa tipologia di tappo rischia una multa salatissima, fino ad un massimo di ottomila euro, con tanto di denuncia al seguito.
Non possiamo che consigliarvi di tenere sempre bene gli occhi aperti quando chiedete una bottiglia di olio: guardate se ha il tappo antirabbocco e che non sia stato manomesso in alcun modo. Se fosse così, chiedete dei chiarimenti e denunciate l’accaduto alle autorità competenti.