Come in tutte le regioni italiane, anche in Valle d’Aosta il Natale è un momento magico e speciale che rimanda ad antiche tradizioni e usanze secolari. Nei giorni del solstizio d’inverno, nelle notti buie e fredde, i popoli che anticamente abitavano queste terre erano soliti praticare riti pagani e pre-cristiani legati al mondo della natura e a quello degli spiriti.
Miti, leggende, storie, piatti tipici e tradizioni di Natale tutte da raccontare di questa meravigliosa regione del Nord Italia.
3 tradizioni del Natale in Valle d’Aosta
La leggenda del Derbè di Cogne
Chi non ama le storie di Natale raccontate davanti al camino acceso e tramandate di generazione in generazione? Quella che oggi vogliamo raccontarvi è una leggenda antichissima che si perde nella notte dei tempi. Poco conosciuta fuori la Valle d’Aosta, è invece ancora custodita con calore e passione dagli abitanti di questa regione.
Tanto tempo fa si diceva (e numerose persone giuravano fosse vero) che nella strada tra Cretaz e il bosco di Valnontey, era normale per i viandanti notturni incontrare l’abete fronzuto (noto come derbè) che era perfettamente identico a tutti gli altri con l’unica differenza che era privo di radici e poteva spostarsi da un posto all’altro. Compariva all’improvviso spaventando a morte i passanti o passava il tempo spiando i loro discorsi e segreti. Li seguiva persino sino all’osteria del paese. L’abete era spaventoso, ma innocuo. Un giorno però un viandante stanco di questi scherzi e pedinamenti sparò all’abate che rimasto ferito non comparì mai più, ma sparì nell’ombra per sempre. Fatti strani però accadevano agli abitanti di Cogne: incidenti, infortuni e morti. Si pensò che una maledizione avesse colpito gli abitanti della cittadina e che l’unico modo di porvi fine era onorare ogni anno l’abete nel periodo di Natale con una grande festa in piazza.
La leggenda di Rosa e del pane di Natale
Nelle tradizioni del Natale in Valle d’Aosta, la sera della Vigilia di Natale è da sempre usanza ad Ayas recarsi in chiesa per udire la parola di Dio. Una volta una donna di nome Rosa, in ritardo a causa delle faccende domestiche, per raggiungere la chiesa prese una scorciatoia nel bosco che passava dinanzi ad un vecchio mulino abbandonato, sede di spiriti, streghe e creature malefiche. La donna però non aveva paura di nulla poiché il suo cuore era puro e il buon Dio vegliava su di lei. Così quando le si presentò dinanzi un enorme serpente minacciandola, Rosa chiese all’anima purgante cosa volesse per ritrovare la retta via perduta. Il serpente le chiese un pezzo di pane dalla Chiesa in cambio della sua vita salva. Rosa accettò e sulla strada del ritorno la notte di Natale diede al serpente il pane benedetto e il rettile mangiandolo si trasformò in una magnifica colomba bianca che spiccò il volo verso il cielo. Rosa fu benedetta con una vita lunga e felice, 12 figliuoli robusti e un marito fedele.
Da questa storia deriva l’usanza nonché la sagra del pane micooula (in dialetto significa un po’ piccolo e un po’ speciale) che viene preparato solo nel periodo di Natale ed è fatto con castagne, noci, uva passa e fichi secchi.
La tradizione di St. Kloas
I bambini della Valle d’Aosta ogni anno aspettano non Babbo Natale il 25 dicembre, ma St. Kloas o meglio San Nicola che gli porta doni il 6 dicembre.
Secondo le tradizioni popolari questo Santo cristiano donò la dote a 3 fanciulle salvandole dalla strada della prostituzione e resuscitò 3 bambini che, dopo essersi stati accolti per una notte in una locanda, erano stati uccisi e fatti a pezzi dall’oste perché era finita la carne in dispensa.
La notte del 5 dicembre San Nicola in groppa al suo cavallo porta i doni ai bambini buoni. I bambini cattivi vengono puniti da Krampus, riconoscibile per l’aspetto mostruoso, i zoccoli come il Diavolo e il campanaccio che ha al collo.
La tradizione di St. Kloas è interessate da raccontare ai bambini per far conoscere loro le diverse credenze nelle regioni d’Italia.
Piatti tipici delle Tradizioni del Natale in Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta spesso viene dimenticata ai più, ma è un regione, che seppur piccola, ha paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie da degustare sia durante una soggiorno vacanza, lavorativo o come piatti tipici delle tradizioni del Natale in Valle d’Aosta.
Antipasti tipici delle tradizioni del Natale in Valle d’Aosta
Il pranzo di Natale come per ogni regione inizia con gli antipasti, in Valle d’Aosta i tipici sono formaggi e salumi del posto, fra cui il lardo di Arnad servito con fettine di polenta o pane abbrustolito. Non manca anche il motsetta camoscio. Vi sono poi le crespelle con fontina e i tomini di capra.
Buonissimo anche il patè di anatra all’arancia preparato con lardo valdostano, servito spesso al cenone di capodanno.
Primi piatti tipici delle tradizioni del Natale in Valle d’Aosta
I Primi piatti tipici delle tradizioni del Natale in Valle d’Aosta vedono in tavola la zuppa alla Valpellinentze, immancabile anche la fonduta di fontina, aromatizzata al pepe e servita con crostini di pane.
Secondi piatti tipici delle tradizioni del Natale in Valle d’Aosta
I secondi piatti tipici delle tradizioni del Natale in Valle d’Aosta sono realizzata con carne, spesso selvaggina come il capriolo alla valdostana, marinato in vino rosso, aglio, alloro, timo, cannella e ginepro.
Chi non ama la selvaggina può degustare l’arrosto di vitello al forno con patate e rosmarino.
Dolci tipici delle tradizioni del Natale in Valle d’Aosta
I dolci tipici della tradizione natalizia valdostana si caratterizzano per il Mont Blanc, Monte Bianco, un dolce famoso che prende il nome da famose monte della regione il cui ingrediente principale sono le castagne. Si realizza con purea di castagne e copertura di cioccolato fondente fuso e panna montata. Non manca anche il Biancomangiare ai lamponi realizzato con latte fresco della regione.
Infine si conclude con il caffè Mandolà, un caffè che contiene burro e mandorle tostate tritate. Si accompagna alle Tegole di Aosta, dolci sottili e croccanti a base di mandorla e nocciole.
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