Il Natale, si sa, è un periodo magico per tutti; sono giorni di festa, profumi e sapori tipici, camino acceso e rimpatriate in famiglia, ma anche di riti e tradizioni da onorare. In Emilia Romagna si conservano tradizioni natalizie secolari tramandate di generazione in generazione e di padre in figlio. Siete curiosi di saperne di più? Allora non vi resta che continuare la lettura per scoprirle.
Il ceppo di Natale e i riti del fuoco
Tra le usanze natalizie emiliane c’è una che si perde nella notte dei tempi e che i nostri nonni amano da sempre raccontare e tramandare, quella del ceppo di Natale. Si tratta di un’antichissima abitudine di origine contadina a cui si attribuisce un potere propiziatorio e di buon augurio sia per la famiglia che per il raccolto.
Secondo le fonti storiche, si tratta di un rito risalente al XII secolo e tramandato dai Paesi del Nord Europa. Per gli antichi emiliani il fuoco non era un simbolo di distruzione e passione, ma piuttosto il simbolo della purificazione, della rinascita, del divino e di unione tra il mondo visibile e quello invisibile. Il fuoco era considerata una sostanza sacra, ma un potente elemento magico ed esoterico.
Secondo l’usanza, il capofamiglia la notte della Vigilia di Natale metteva nel camino un ceppo di legno che lasciava ardere per le 12 notti successive sino all’Epifania. In particolare in provincia di Ravenna il tronco o meglio ceppo di Natale era scelto il giorno stesso di Natale, il 25 Dicembre, giorno di S. Caterina, e dopo essere stato purificato da acqua benedetta e da ogni forma di paganesimo veniva acceso e lasciato ardere sino all’Epifania.
La mattina di Santo Stefano il capofamiglia usava la cenere del ceppo come fertilizzante “sacro” per i terreni o per allontanare i bruchi dalle viti. Durante questo procedimento contadino solitamente veniva recitato quanto segue:
“Vite, vite, n’t’arrugà
ché la cennora te reco
dello ciocco de Natà”.
Il rito “zòc ed Nadèl”
In Romagna nella stanza dove si soleva ardere il ceppo di Natale la matrona di casa (la moglie del capofamiglia) allestiva una tavola imbandita a festa con tre sedie vuote. Si credeva infatti che la notte di Natale potesse arrivare la Sacra Famiglia, ossia Giuseppe, Maria e il Gesù Bambino, per trovare rifugio e ristorarsi nelle case dei contadini.
Oggi questo rito “zòc ed Nadèl” non ha più carattere privato, ma pubblico e collettivo. Ciò significa che non è più abitudine accendere il ceppo di Natale in casa, bensì in pubblica piazza durante una manifestazione cittadina la sera della Vigilia di Natale. Solitamente la manifestazione e il rito del ceppo di Natale vengono organizzate dalle associazioni locali nella piazza principale del paese.
Sicuramente a Cesenatico, Modigliana e Castrocaro ogni anno si onora questa tradizione natalizia. Connesso al rito natalizio del ceppo di Natale, c’è un dolce tipico natalizio emiliano il Tronchetto di Natale che altro non è che la trasposizione food di questa usanza millenaria del periodo delle feste.
Vediamo ora i piatti tipici del pranzo di Natale in Emilia Romagna
Pranzo di Natale le tradizioni del Natale in Emilia Romagna
In Emilia Romagna, come in altre regioni d’Italia, a Natale non possono mancare piatti tipici della tradizione di Natale ecco quali sono.
Antipasti del pranzo di Natale in Emilia Romagna
In questa regione per il pranzo di Natale non possono di certo mancare i salumi tipici emiliani fra questi: prosciutto crudo di Parma, salame felino, mortadella di Bologna e culatello di Zibello. Il tutto viene accompagnato dallo gnocco fritto emiliano, una specialità che viene servita sempre con i salumi misti.
Primi Piatti del pranzo di Natale in Emilia Romagna
Vediamo ora i 4 primi piatti del pranzo di Natale per eccellenza in Emilia Romagna:
Cappelletti: il primo piatto che domina le tavole emiliane ma non solo. I ripieni sono diversi dalla mortadella, formaggi e parmigiano grattugiato alle sole carni, serviti in brodo di cappone.
Tortelli verdi o di zucca: questi tortelli sono in due varianti o con ripieno di erbette e ricotta e quindi detti tortelli verdi o con ripieno di zucca e appunto tortelli di zucca. L’ideale è servirli con burro e salvia, ma qualcuno li ama anche col ragù. Di solito i tortelli verdi o di zucca sono consumati anche alla cena della vigilia di Natale.
Passatelli in brodo o asciutti: i passatelli sono il primo piatto con cui in Romagna iniziano i pranzi delle festività. La tradizione li vede serviti in brodo di carne e per la cena di Natale, ma possono esser serviti anche con sugo di pesce di mare.
Lasagne al forno: chi non conosce le lasagne al forno? Un primo piatto che si realizza con sfoglia porosa di pasta e di colore verde, perchè la ricetta originale vede l’impasto realizzato con spinaci, si condiscono poi strato per strato con ragù, besciamella fatta in casa e parmigiano. Se non consumate a Natale non mancano di certo al pranzo di Santo Stefano.
Secondi piatti del pranzo di Natale in Emilia Romagna
Fra i secondi piatti del pranzo di Natale emiliano si trova il coniglio reggiano accompagnato con polenta, l’anatra in casseruola servita con misto di odori, pancetta, pomodori e vino bianco per insaporirla.
Non manca il bollito misto con mostarda o in alternativa salsa verde nel reggiano o salsa di melanzane nel ravennese.
Se vi trovate nel modenese invece è tipicamente servito il cotechino con fagioli in umido o purè di patate. Infine ricordiamo anche il formaggio di fossa con Saba, uno sciroppo a base di mosto cotto e aromi naturali.
Dolci di Natale in Emilia Romagna
Come in tante regioni d’Italia, nel menù di Natale dell’Emilia Romagna non può mancare il classico panettone; esistono però anche molte ricette tipiche, dai sapori forti e gustosi. Uno di questi è il Panone bolognese o il Pampepato ricoperto di cioccolato, vi è poi il Pane di Natale modenese che si riconosce dal tipico colore marrone lucido. e che viene servito a pezzetti rettangolari.
Fra i dolci di Natale in Emilia Romagna vi sono anche i Tortelli di Natale con ripieno di marmellata o crema pasticcera, cotti al forno o fritti. I tortelli di natale possono anche essere riempiti con pesto natalizio: marmellata, castagne, noci, pinoli, rum, caffè in polvere.
Ti è piaciuto leggere delle tradizioni del Natale nelle Marche eccone altre regione per regione
- Tradizioni del Natale in Lombardia
- Tradizioni del Natale in Liguria
- Tradizioni del Natale nel Lazio
- Tradizioni del Natale in Basilicata
- Tradizioni del Natale in Sicilia
- Tradizioni del Natale in Campania
- Tradizioni del Natale in Puglia
- Tradizioni del Natale in Sardegna
- Tradizioni del Natale in Toscana
- Tradizioni del Natale in Sicilia
- Tradizioni del Natale in Abruzzo
- Tradizioni del Natale in Molise
- Tradizioni del Natale in Friuli Venezia Giulia
- Tradizioni del Natale nelle Marche
- Panettone storia e leggenda
- Pandoro gastronomico salato