Ed eccoci qui in Basilicata! È una regione bellissima nel centro del sud Italia ed è anche conosciuta come Lucania. Le tradizioni del Natale in Basilicata sono ricche di profumi, colori, feste e ottimo cibo. È una festa religiosa che riesce sempre a mantenere vivi i riti trasmessi di generazione in generazione. Anno dopo anno i gesti sono sempre gli stessi, anche se il rituale che si ripete con più energia è la cucina e le sue ricette tradizionali. Come in ogni regione italiana, la tavola è ancora il luogo dove la famiglia si riunisce, dove respirare i profumi del territorio e del passato pastorale.
Se vi trovate in vacanza in Basilicata non potete non mangiare il baccalà, principe delle tavole lucane ogni paese ha la sua ricetta tradizionale, o la cuccia di Santa Lucia, per non parlare degli ottimi dolci natalizi i Calzoncelli ripieni di ceci (in dialetto Cuscniedd) o senza le Canestrelle (Canstredd).
Vi portiamo ora alla scoperta di alcuni riti tradizionali della Basilicata durante il periodo natalizio
Basilicata: le tradizioni Natalizie i Presepi
La Basilicata ha una lunga tradizione di presepi viventi. Piccoli villaggi e affascinanti centri storici che diventano scenari incantati dove trascorrere il periodo natalizio all’insegna del calore tipico delle regioni del Sud.
Uno dei più famosi è il presepe vivente ambientato a Matera ma anche a Sant’Angelo le Fratte, Muro Lucano, Filiano e in molti altri comuni della regione.
I Sassi di Matera, Patrimonio Unesco, celebrano il Natale con un presepe vivente dal 2010. Il focolare della Santa famiglia diventa il focolare di un’intera città e di un luogo unico. L’antica città scavata nella roccia richiama il luogo originario della Natività per la sua forma naturale, per l’unicità del paesaggio, per l’equilibrio tra l’insediamento umano e l’ecosistema e per la continuità della vita dalla preistoria al presente. La Natività si svolge in otto scene come spettacolo teatrale. Si riferisce all’epoca romana: gli antichi mestieri dei soldati ai venditori di vari beni. Mentre tutti i Sassi sono illuminati da una grande cometa.
L’arte del presepe è diffusa anche in tutto il territorio, e ci sono molti artisti e artigiani che creano meravigliosi presepi utilizzando materiali come terracotta, ceramica, pietra e sughero.
A Castronuovo di Sant’Andrea non potete mancare di passare, il paese dei presepi, dove 15 grotte scavate nella roccia della Città Vecchia ospitano ognuna un presepe.
Anzi, una piccola città tra le più alte della Basilicata, presenta il quarto presepe più grande d’Europa, prima di questo in classifica si trovano: Grottaferrata (Roma), Messina e Taragona (Spagna). Il presepe di Anzi è stabile, realizzato in gesso da artisti locali alla fine degli anni Novanta e riproduce le dieci scene che vanno dall’annunciazione di Maria fino all’infanzia di Gesù.
Le tradizioni del natale in Basilicata non sono solo presepi e luci che illuminano a festa città, borghi e paesi, ma richiami anche riti custoditi dalle comunità locali .Come il suono della Novena di Natale di Terranova del Pollino, che sono tra i riti più antichi. Gli zampognari mantengono viva questa popolare tradizione musicale legata all’antica cultura contadina. Durante i nove giorni prima di Natale i Piperi camminano attraverso il centro della città all’alba., deliziando i paesani col loro suono e si dirigono alla chiesa per la messa mattutina.
Tradizioni del natale in Basilicata: I falò
Come un pò in ogni luogo il periodo che va dal Natale alla Befana è ricco anche di manifestazioni con falò, in Basilicata a Nemoli e a San Fele questa tradizioni si porta avanti da sempre e la notte di natale si accendono i falò. La simbologia è quella di riscaldare il bambin Gesù presente nel presepe e proteggerlo dal freddo.
Il fuoco vi ricordo che è presente nella simbologia di tutte le società ed è legato alla purificazione, allo scacciare via il maligno e le negatività oltre ad essere simbolo di rinascita, ma non solo in Lucania le famiglie sia ricche che povere si riunivano davanti al focolare durante le giornate invernali.
A San Fele il falò viene acceso alla Vigilia di Natale e resta acceso sino alla sera del giorno di Natale, quando viene spento per indicare il termine della giornata del Natale. Il Falò di Nemoli invece viene acceso sempre la vigilia di Natale ma resta acceso sino all’Epifania, in vero e proprio grande falò per cui in paese vengono accatastati tronchi di legno nella piazza per alimentarlo nei giorni. Durante il giorno dell’Epifania la comunità si riunisce per consumare dolci della tradizione e ascoltare le musiche pastorali suonate con ciaramelle e zampogne.
In ultimo vi racconto di questo altro rituale natalizio che si tiene in Basilicata prima della Befana: i Cucibocca
Montescaglioso e la notte dei Cucibocca
Un evento curioso che conclude i festeggiamenti natalizi è la notte di Cucibocca a Montescaglioso. I Cucibocca sono i personaggi centrali di una tradizione ricca di simbolismo che si svolge ogni anno la notte prima dell’Epifania. Una tradizione unica in Italia la cui origine è oscura.
Cosa sono i Cucibocca?
I Cucibocca sono figure misteriose vestite di nero: mantello, vecchi cappotti, un cappello o un disco di canapa sulla testa e con volti coperti da folte barbe bianche. Una catena rotta è legata al piede. Il suono sordo della catena che striscia sul marciapiede annuncia il loro passaggio, bussano alle porte chiedendo offerte. La processione sfila in silenzio di notte, mentre la gente corre a casa lasciando l’offerta all’esterno, cibo e acqua per placare la loro ira.
La misteriosa processione di Cucibocca sembra un remake della processione delle anime del Purgatorio. Portano un cesto con una lampada e un lungo ago che minaccia di cucire le bocche dei bambini. Quando Cucibocca scompaiono nel buio della notte i bambini sono a letto, in attesa che la Befana riempia le calze con giocattoli e dolci.
Siete rimasti affascinati da questo racconto e dalla tradizioni di natale della Basilicata? Se si ditemi nei commenti cosa vorreste leggere di altre regioni d’Italia e vedrò di accontentarvi.
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