Chi ama viaggiare cerca sempre nuove mete e destinazioni da scoprire. Oggi non vi portiamo alla scoperta di un posto speciale, ma in un tour tra le antiche tradizioni dell’artigianato italiano. Siete pronti? Zaino in spalla, si parte!
Da Nord a Sud della nostra bellissima penisola, sono tante le tradizioni artigianali da scoprire che nonostante i secoli sono rimaste immutabili e si sono tramandate di generazione in generazione.
La prima tradizione da scoprire è quella della lavorazione del legno. La massima espressione è un prodotto tipico della Valle d’Aosta, noto come “la coppa dell’amicizia”. Non si tratta solo di un prezioso pezzo di artigianato italiano, ma di un potente simbolo conviviale. Presenta un numero non fisso di becchi, a seconda del numero di commensali presenti intorno al tavolo.
All’interno della coppa viene versata una bevanda tipica della Valle d’Aosta a base di liquore (grappa) e caffè. I commensali bevono tutti dalla stessa coppa, ciascuno da un beccuccio diverso in senso orario. L’obiettivo è la celebrazione della vera amicizia fraterna.
Si tratta di una tradizione artigianale italiana molto antica, ma non nota. Nonostante sia ignota ai più, è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Tutto nasce nel 1539 quando Andrea Amati apre la sua bottega. Da allora la tradizione liuteria a Cremona continua ininterrotta, sostenuta anche dalla Scuola Internazionale di Liuteria e dal Museo del Violino.
A Volterra è possibile visitare l’Ecomuseo dell’alabastro nonché acquistare prodotti in alabastro realizzati dagli artigiani locali. Questo borgo toscano è noto per avere l’alabastro più pregiato d’Europa. Da tremila anni, sin dall’epoca etrusca, Volterra brilla per la lavorazione artigianale dell’alabastro.
Alla fine del Medioevo nella bella Perugia nasce la lavorazione di tovaglie pregiatissime di lino bianco con figure realizzate in cotone blu ma tinte a indaco. La particolarità di queste tovaglie è che ancora oggi sono fatte con telai manuali azionati a pedali e presentano sempre gli stessi colori e trame.
La storia secolare delle tovaglie perugine si può rivivere oggi attraverso l’esposizione nel Museo Laboratorio dell’ex chiesa di San Francesco delle Donne a Perugia.
Poco distante da Vibo Valentia in Calabria c’è il borgo di Brognaturo, famoso per la tradizione artigianale secolare delle pipe. Si tratta non di semplici oggetti destinati all’uso, ma di mini opere d’arte essendo intagliate a mano nella radice di un legno pregiato e molto duro: l’erica arborea.
Sempre al Sud c’è un’altra tradizione artigianale degna di essere ricordata: quella delle teste di moro siciliane. Tutto nasce da una leggenda medievale. Intorno all’anno 1000 una bellissima fanciulla amante del giardinaggio trascorreva intere giornate sul balcone a prendersi cura delle sue adorate piantine. Un bel giorno passò di là un principe che sedusse la bella siciliana la quale ricambiò subito il suo amore.
La storia idilliaca tra i due finì nel sangue quando la ragazza scoprì che in realtà il principe era già sposato ad un’altra ed aveva anche dei figli. Per vendetta gli tagliò la testa e la espose insieme alle sue piantine sul balcone. I passanti pensando fosse un vaso iniziarono a chiedere agli artigiani locali una replica di quello stesso vaso a forma di testa. Fu così che nacque la lavorazione delle teste di moro.