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Tortellino, sapete come è stato inventato? La leggenda dai toni piccanti

E’ facile sedersi a tavola e mangiare. Ma vi siete mai chiesti cosa si nasconde dietro i piatti più irresistibili della nostra cucina? Uno di questo è di certo il tortellino. Anche solo sentire pronunciare il suo nome fa produrre – come riflesso automatico- una grossa quantità di acquolina al palato. Ma sapete qual è la leggenda che avvolge la sua nascita e la sua evoluzione? Oggi vi apriremo gli occhi su una curiosità che non vi aspettare di leggere ma che saprà aprirvi gli occhi di questo tipo di pasta ripiena.

Chi ama i tortellini dovrà sicuramente leggere la curiosa leggenda che li caratterizza. Oggi proveremo a raccontarvela facendovi appassionare al mistero che li circonda e al gusta che sprigiona la sua incredibile tradizione.

Tortellino: come, quando e dove nasce

L’Emilia Romagna è tutta da visitare, ma anche da mangiare. Se volete concedervi una vacanza alternativa, dovrete sicuramente fare tappa a Bologna dove potrete degustare il classico e immancabile tortellino nelle sue più tipiche varianti. Ma per fare bella figura con gli amici o i vostri figli è bene che vi documentiate sulla sua nascita e sulla sua curiosa leggenda.

E’ bene subito precisare che esistono più di una versione sulla nascita di questa involtino di pasta ripieno. Sicuramente sta a voi, alla vostra sensibilità, scegliere a quale dare più credito. In fondo, in ogni leggenda c’è un fondo di verità.

L’ombelico di Venere: secondo questa leggenda, nel 1200 3 degli dei più noti, Dei Bacco, Marte e Venere, una sera stanchi e rallentati dalle fatiche dell’ozio, si fermarono in una locanda Corona di Castelfranco Emilia. I tre volevano semplicemente fare un piccolo riposino (è noto che gli Dei hanno sempre amato il dolce far nulla). Dormirono beati in tre letti separati e comodissimi per tutta la notte.

All’alba, Bacco e Marte decisero di andare via dalla locanda, lasciando beata a riposare la bella Venere. Quando la dea si svegliò, ritrovandosi sola nella stanza del locale, chiamò a gran voce i suoi compagni di viaggio. I due Dei erano ormai troppo lontani per sentire la sua soave voce. Al loro posto però si presentò l’oste della locanda.

Vedere la sensuale Venere,  in abiti succinti e con le forme in bella mostra fece letteralmente impazzire l’oste che la catalogò nella sua mente come la donna perfetta! Proprio ispirato dalla sua eccellente bellezza, appena tornò nel suo luogo di lavoro,  la cucina,  iniziò a tirare la sfoglia per la cena. Non pensava ad altro che al suo corpo. Un particolare lo stupì più di tutti: l’ombelico della Dea. Con la sfoglie la carne e diede la forma dell’ombelico, forma classica del tortellino.

C’è però anche un’altra leggenda, per così dire, più terrena.

Tortellini, 2 leggende tutte da scoprire – WineandFoodtour.it

L’ombelico della marchesina
Il secondo ha un incipit molto simile.  Secondo la leggenda, nel 1200, una giovane e bella marchesina arrivò a Castelfranco Emilia con una carrozza tipica dell’epoca che veniva trainata da ben 4 cavalli. Stanca per il lungo viaggio, la bella marchesina decide di fermarsi alla locanda di Corona per recuperare le forze.

Il locandiere rimase subito colpito dalla bellezza della donna, tanto che l’accompagnò personalmente al suo alloggio. Curioso di vedere le sue forme senza veli, il locandiere spiò dal buco della serratura. Fu praticamente fulminato dalle sue forme senza veli.

Il locandiere rimase però notevolmente colpito dall’incredibile perfezione del suo ombelico che cercò di riprodurre con la sua creatività in cucina. Prese un po’ di sfoglia di pasta, la tirò a dovere e la riempì con un impasto di carne. Incrociando i lembi per donargli la classica forma del tortellino che non voleva essere altro che un omaggio alla marchesina e al suo magnetico ombelico.