Sapevi che la gag delle torte in faccia non è solo un modo per far divertite le persone ma ha anche dei risvolti politici? Vediamo com’è nata.
La torta in faccia, nata come una gag comica nell’Ottocento in America, è diventata un elemento distintivo del cinema muto e della comicità statunitense. Nel corso del tempo, ha acquisito un significato più ampio, diventando un simbolo di protesta diffuso in tutto il mondo.
Torte in faccia, come mai è diventata famosa nei film?
Il gesto della torta in faccia, nato come una semplice gag comica nell’Ottocento in America, ha avuto un percorso interessante che lo ha portato a diventare un elemento distintivo del cinema muto e della comicità statunitense. Successivamente, ha assunto un significato più ampio, trasformandosi in un simbolo di protesta in tutto il mondo.
Originariamente, la torta in faccia era un trucco teatrale usato per far ridere e sorprendere il pubblico. Durante l’epoca del cinema muto, questo gesto è stato ampiamente adottato dai comici, diventando un elemento chiave nelle loro performance comiche. Celebrità come Charlie Chaplin e Buster Keaton hanno utilizzato la torta in faccia come uno dei loro sketch comici più iconici, generando risate e intrattenendo il pubblico.
Tuttavia, nel corso del tempo, il gesto ha assunto un significato più profondo. La torta in faccia ha iniziato ad essere utilizzata come una forma di protesta non violenta. In contesti politici e sociali, il lancio di una torta in faccia a una figura di autorità o di potere è diventato un gesto simbolico per esprimere dissenso e critica. Questo atto ha la capacità di catturare l’attenzione dei media e del pubblico, mettendo in evidenza le questioni o le ingiustizie affrontate.
L’utilizzo della torta in faccia come simbolo di protesta si è diffuso in tutto il mondo, diventando un gesto riconosciuto a livello globale. È diventato un modo per mettere in discussione il potere, esprimere il dissenso e attirare l’attenzione su questioni sociali, politiche o ambientali.
La gag della torta come gesto di ribellione
Nelle tumultuose epoche degli anni ’60 e ’70, i giovani non rimasero indifferenti di fronte alla guerra del Vietnam, alla crisi nucleare e agli abusi di potere perpetrati dall’Occidente in tutto il mondo. Fu un periodo in cui le proteste esplosero.
Uno dei primi grandi casi documentati riguardò Jim Retherford, un editore americano, che decise di sfidare le regole che limitavano la libertà di parola degli studenti lanciando una torta in faccia al presidente dell’Università della California, Clark Kerr. Quest’azione goliardica ed economica, non arrecando danno fisico, lo trasformò in un’icona della protesta Yippie e incarnò la filosofia della non violenza.
Nel corso degli anni, questa forza di protesta si affievolì, ma tornò prepotentemente nel 1998, negli anni Novanta, negli Stati Uniti. In quell’occasione, l’episodio si ripeté con un’enorme eco quando Bill Gates, protagonista indiscusso, fu colpito da una torta alla crema durante la sua visita a Bruxelles dove si recò per incontrare i funzionari dell’Unione Europea. L’autore di questo gesto era un noto anarchico che, oltre a Gates, aveva preso di mira anche Jean-Luc Godard, Bernard-Henri Lévy e Nicolas Sarkozy.
È interessante notare come un gesto comico e apparentemente insignificante come quello di lanciare delle torte in faccia abbia acquisito un significato più ampio nel corso del tempo. La trasformazione del gesto della torta in faccia da una gag comica a un simbolo di protesta dimostra il potere della cultura popolare nel plasmare la società e nel fornire strumenti espressivi per affrontare questioni rilevanti.