Un team di ricercatori, di recente, ha avvistato il Re degli Abissi a 8000 metri di profondità. Ecco di cosa si tratta.
Proprio di recente è stata individuata una sconosciuta specie di pesce dalle capacità davvero particolari. Per gli scienziati si tratta un primato eccezionale.
Il re degli abissi scoperto dai ricercatori della Minderoo-University
I ricercatori, in svariate parti del mondo, nel corso del tempo, hanno potuto effettuare delle scoperte straordinarie che hanno chiarito diversi aspetti del pianeta Terra.
Naturalmente, non si tratta di un compito semplice, poiché, prima di fare delle affermazioni precise, è opportuno avere delle specifiche certezze.
Molto spesso, infatti, ci vogliono anni per arrivare a dare delle risposte che, di primo acchito, appaiono come dei veri misteri.
Le attività di ricerca scientifica, peraltro, si specializzano in vari settori, e hanno lo scopo di interpretare, scoprire e analizzare eventi, luoghi, specie animali, e altro ancora.
In questo periodo, però, a rendersi protagonista è stato il team di scienziati del Minderoo-University, in collaborazione con Tokyo University of Marine Science and Technology.
Durante una ricerca, infatti, gli studiosi hanno avuto l’opportunità di filmare un particolare pesce a una profondità molto elevata, nonché di oltre 8 mila metri.
Tale record si è verificato nella fossa oceanica delle Izu-Ogasawara, al largo del Giappone, e, ha, di conseguenza, battuto un altro primato, quello del 2017, nella Fossa delle Marianne.
L’organismo acquatico in questione, per l’appunto, è un pesce lumaca, osseo e che fa parte della famiglia Liparidae. Sono, inoltre, privi di squame e assomigliano a dei molluschi.
Lo straordinario record del pesce lumaca
A quanto pare, stando agli esperti, al mondo ne esistono solo trecento specie e vivono in habitat differenti. Alcuni di essi, peraltro, si trovano negli abissi più estremi.
Data l’elevata pressione della colonna d’acqua, per garantirsi la sopravvivenza, hanno dovuto sviluppare dei corpi gelatinosi e perdere la vescica natatoria.
Quest’ultima è una sorta di palloncino che certi pesci utilizzano per mantenere la posizione nella colonna d’acqua. Altri pesci che non la possiedono sono gli scorfani.
Il team che ha partecipato alla ricerca, capitanato dal professor Alan Jamieson, nella fattispecie, ha, quindi, calato dalla nave da ricerca una sorta di telaio, caratterizzato da telecamere e luci, che ha consentito di filmare la vita marina a un’elevata profondità.
La specie di pesce in questione, del genere Pseudoliparis, secondo quanto affermano gli esperti, pare che si trovi al limite massimo in cui sono in grado di vivere questi animali.
A testimonianza di questo studio, perciò, c’è un interessante filmato, successivamente divulgato. In questo breve video, perciò, si nota piuttosto chiaramente un pesce lumaca arrivare dal lato sinistro.
I ricercatori, quindi, grazie a questa prova schiacciante, hanno potuto trovare conferma per quanto riguarda le ipotesi su ciò che succede a profondità chilometriche.
A dare la notizia di questa straordinaria scoperta è stata, per la prima volta, la BBC, nonché la nota società radiotelevisiva britannica.
I ricercatori, quindi, ha affermato di avere passato addirittura più di quindici anni alla ricerca del pesce lumaca. E hanno aggiunto che sorprende in maniera piuttosto incredibile il fatto che possano sopravvivere a una profondità decisamente elevata. Insomma, è un vero re degli abissi.