Il tonno in scatola, in particolare il tonno rosso presenta le più alte concentrazioni di mercurio rispetto a specie in scatola come il tonno bianco.
Il tonno in scatola: il tonno rosso è la specie con i più alti livelli di mercurio
Alti livelli di mercurio oltre ad essere un problema ambientale, sono un problema anche quando facciamo la spesa, poiché il mercurio entra nei fiumi e nei mari, diventa gassoso e contamina i cibi che acquistiamo.
I pesci mangiano il mercurio e così arriva all’ultimo anello della catena: l’essere umano.
Il mercurio, ad alte dosi, è pericoloso soprattutto quando il sistema nervoso è in via di sviluppo e quindi per i feti e i bambini piccoli. Sono stati inoltre osservati, effetti sull’aumento del peso corporeo, sulla funzione locomotoria e sulla funzione uditiva.
A dosi più elevate, anche per gli adulti è dannoso per il sistema riproduttivo, i reni e altri organi come il fegato e il sistemi nervoso.
Qualsiasi marca di tonno leggero e di tonno bianco in scatola può essere consumata senza alcun rischio, anche se con moderazione. Il tonno rosso, più comunemente usato per il sushi o la tartare è il più pregiato e contiene una quantità maggiore di questo metallo pesante.
Gli esperti raccomandano di consumare non più di due scatolette di tonno alla settimana e di ridurre al minimo il consumo di tonno rosso sostituendolo con altri pesci.
Valide alternative sono ad esempio le sardine, il salmone, la sogliola o il nasello, tra l’altro considerati tra i pesci con i più bassi livelli di mercurio. Consumando questi pesci potremo continuare a includere nella nostra dieta fosforo e Omega-3, ovvero le sostanze nutritive necessarie che il pesce fornisce all’organismo.
Infatti il pesce è un alimento fondamentale della nostra dieta. I nutrizionisti raccomandano di consumare da tre a quattro porzioni di pesce alla settimana, che sia pesce blu, bianco o rosso. Le donne incinte, quelle che stanno pianificando una gravidanza o che si trovano in allattamento dovrebbero evitare di mangiare le quattro specie con il più alto contenuto di mercurio: il tonno rosso, il luccio e il pesce spada o pesce imperatore.
Zone FAO di pesca
Il sistema alimentare globale è complesso e sul web a volte è molto difficile sapere come ciò che consumiamo è arrivato sulle nostre tavole.
Quando si tratta di tonno in scatola, le informazioni sul luogo in cui è stato catturato sono molto scarse.
Quasi sicuramente, però quando mangiate una scatoletta di tonno state consumando tonno di specie diverse e talvolta, sarà stato pescato in zone diverse dette appunto Zone FAO.
Quali sono le zone di pesca del tonno?
Le principali zone FAO sono: l’Oceano Pacifico con la dicitura FAO 87,71, 81,77 mentre nell’ Oceano Indiano troviamo la dicitura FAO 57 e 51. Nell’Oceano Atlantico ci sono le zone FAO 34,47,31 e 41
Quali tra zone FAO sono invece da evitare visto le alte concentrazioni di mercurio?
Tra le zone FAO da evitare ci sono la 71,61 e 67 nell’Oceano Pacifico. In particolare le zone FAO 71 e 61 sono molto inquinate visto il disastro di Fukushima.
Da evitare anche le zone in cui si registrano danni ambientali gravi, come scarichi in mare o barche in avaria.