Le piante aromatiche non sono tutte uguali ed ognuna differisce in profumo, sapore, proprietà e utilizzo. Oggi ci soffermiamo su due varietà che apparentemente possono sembrare la stessa cosa ma che hanno delle differenze ben distinte. Scopriamo insieme il timo e il timo limone.
Le varietà di timo
Il timo è un erba aromatica molto utilizzata negli orti. La sua peculiarità è che necessita di cure veramente ridotte, eppure cresce rigoglioso creando dei bei cespuglietti. Ha una buona resistenza alla siccità mentre non tollera molto i ristagni, ecco perché è una pianta adatta a chi anche non ha il “pollice verde”. Un altra caratteristica molto importante è la sua longevità. Una volta piantata questa pianta potrà resistere anche decenni nel nostro orto, regalandoci un aroma buonissimo e uno spettacolo visivo per gli occhi.
Benché conosciamo il timo come pianta unica, in realtà ne esistono più di 300 varietà differenti nel mondo. Quella più conosciuta è il “timo vulgaris” che si presenta con foglie piccole e verdi. Ma esistono varie tipologie di questa pianta aromatica con variegature differenti e con striature sulle foglie che tendono al giallo o all’argento. Le foglie rimangono molto piccole, ma l’intensità di colore cambia, così come la colorazione delle striature. Non è solo l’aspetto visivo a distinguere le varie tipologie comunque, ma è il sapore e il profumo. Oggi in particolare ci vogliamo soffermare sulla varietà conosciuta con il nome di “timo limone“, una delle più diffuse nel nostro territorio dopo il classico “vulgaris”. Scopriamo in cosa queste due varietà differiscono e come possiamo utilizzarle in cucina.
Differenze tra timo e timo limone
Una delle prime differenze che possiamo notare in queste due varietà è nell’aspetto. La varietà più popolare (vulgaris) si presenta con piccole foglie e rametti molto sottili che crescono in modo abbastanza alto e disordinato, per avere quindi un “cespuglio” dobbiamo essere noi a crearlo con la giusta potatura. La seconda varietà invece (timo limone) cresce proprio come fosse un cespuglio. Le foglie molto piccole e di colore più scuro con bordure gialle, crescono in modo fitto. Nella crescita questa varietà non si scompone, ma rimane tondeggiante proprio come un cespuglio che è stato potato e aggiustato dal giardiniere.
Passiamo però all’aspetto più importante, ovvero il profumo e il sapore. Questo è in realtà la principale differenza tra queste due piante. Il sapore e il profumo della prima varietà è molto intenso e ricorda vagamente quello del rosmarino con note balsamiche. Infatti questa pianta è utilizzata, con il suo olio essenziale e in creme, anche per la cura dei sintomi influenzali. La seconda varietà invece, proprio come ci dice il suo nome, ricorda il limone. Il profumo intenso e il sapore molto deciso lo rendono perfetto per molteplici preparazioni. Tuttavia la differenza aromatica e degustativa, rendono queste due varietà utilizzate in modi molto differenti.
Usi culinari
Partiamo con la prima varietà, quella più conosciuta e utilizzata in cucina. Visto il suo profumo e il suo sapore intenso è molto apprezzata per la marinatura di carni, soprattutto quelle bianche. Ottima anche per aromatizzare arrosti o per la creazione di sale o olio aromatizzato da tenere sempre a portata di mano. Ottima anche per la preparazione di decotti e tisane che aiutano in caso di raffreddore o sintomi influenzali. Il timo limone invece ha sentori di limone e un sapore più dolce del primo. Proprio per questa motivazione si sposa perfettamente con il pesce, per marinature, arrosti o come nel primo caso per la creazione di sale o olio aromatizzato. Ma in questo caso possiamo anche utilizzarlo per preparazioni dolci e bevande fresche e dissetanti come la limonata.
Ora che conosciamo bene entrambe queste varietà non dobbiamo far altro che acquistarle e inserirle nel nostro orto, così abbelliremo la nostra casa e insaporiremo i nostri piatti in modo nuovo e impensabilmente buono.