Una curiosità sulla quale spesso ci siamo interrogati riguardo le pesche riguarda il pelo che le ricopre. Quasi tutte ne sono ricoperte, eppure alcune varietà ne sono sprovviste, perché? Una recente ricerca ci da risposta.
Il pesco è un albero che fa parte della famiglia delle rosaceae e può raggiungere un altezza di 8 metri una volta adulto. Il tronco ha una corteccia abbastanza scura e nella chioma troviamo foglie lanceolate dal colore verde chiaro che, in alcuni casi, può tendere anche al rosso. I fiori invece sono rosa ma in base alla varietà, possono avere dimensioni più o meno grandi. In effetti le varietà esistenti sono tante ed ognuna produce frutti differenti. Solo in Italia ci sono oltre 15 varietà differenti di questi alberi ed ognuno regala un frutto diverso.
Solitamente il frutto ha un colorito che può essere giallo o con sfumature di un rosso più o meno intenso. La polpa è bianca in alcune varietà, mentre in altre è gialla. Anche la consistenza cambia, può in effetti essere più carnosa e succosa o più croccante. L’elemento su cui oggi vogliamo particolarmente soffermarci però è la buccia. Nella maggior parte delle varietà questa presenta una peluria, che a molte persone infastidisce. Ma in altre varietà la peluria è inesistente e la buccia appare liscia e lucida. La domanda quindi che sorge è: perché pur facendo parte della stessa famiglia, alcune pesche hanno il pelo e altre no?
A dar risposta a questo quesito è uno studio fatto di recente da alcuni ricercatori del nostro Paese. Nel 2014 il CRA di Roma (Consiglio di ricerca e sperimentazione in Agricoltura), collaborando con altri centri in Italia, ha fatto una ricerca al riguardo. Al centro dello studio le pesche e la loro particolare caratteristica di avere la buccia con o senza pelo. Durante questa ricerca si è scoperto che è un gene a regolare i tricomi (peluria) sulla buccia. Nella maggior parte delle varietà questo gene è attivo e quindi le pesche appaiono “pelose”, ma cosa accade nelle pesche a buccia liscia? In queste varietà (come ad esempio le nettarine o le pesche noci) il gene PpeMYB25 è naturalmente inattivo.
Come risultato abbiamo pesche lisce e altre no. Oggi quindi basta fare il corredo genetico alla pianta (esame del DNA) per capire se quest’albero produrrà pesche lisce o no. Prima di questa ricerca invece, bisognava necessariamente aspettare quasi 3 anni prima di avere i primi frutti e quindi poter conoscere se sarebbe nata una varietà piuttosto che un altra. La buccia comunque, a prescindere dalla peluria è una vera risorsa in questi frutti. Nella pelle della pesca infatti, troviamo una grande quantità di fibre e vitamine che ci permettono di avere benefici a lungo termine sul nostro organismo. Quindi a prescindere dalla varietà, faremo bene sempre a mantenere la buccia e non eliminarla, prima di mangiare i frutti.