Ci sono tanti tipi di tappi, ma il tappo in sughero ha caratteristiche che è difficile ritrovare in altri tappi e che sicuramente fanno la differenza nella conservazione delle nostre bevande preferite. Sapete perché viene utilizzato per tappare le bottiglie di vino? Il motivo vi sorprenderà.
Negli ultimi anni, con l’invenzione di tappi artificiali o sintetici, si è immaginata una lenta sparizione di quelli in sughero. Così però non è stato. Pare, infatti, che nel nostro paese circa il 90% delle bottiglie di vino usano ancora questo tipo di sigillo. Ma per quale motivo? In Italia ci sono molti produttori di vino che sostengono l’utilizzo del sughero.
Secondo gli esperti, questo materiale serba dei vantaggi e delle proprietà che gli altri tappi non hanno. È dal diciottesimo secolo che viene usato per sigillare il vino. A puntare su questo materiale speciale, è stato Pierre Dom Pérignon. Vediamo insieme quali sono i pro e gli eventuali contro del sughero.
Il prezioso tappo in sughero si ricava dalla corteccia della quercia da sughero o sughera. Si tratta di una pianta sempreverde che si sviluppa, abbondantemente, nei Paesi del Mediterraneo occidentale, come Spagna e Portogallo, ma anche Francia e Italia. Considerevoli quantità di questa pianta si trovano anche in Marocco, Algeria e Tunisia.
Tra tutti i paesi, è il Portogallo a detenere il titolo di principale produttore mondiale di sughero. In Italia, la regione che riesce a produrre più tappi di sughero è senz’altro la Sardegna. Oltre che, nella produzione dei tappi per il vino, il sughero viene usato anche nel campo dell’edilizia e per la fabbricazione di pannelli isolanti.
Anche nel settore dell’arredamento e del design vanta un largo utilizzo. Qualcuno avrà notato che col sughero vengono prodotte anche alcune solette e soprassuole per le scarpe. Insomma, l’uomo ha provato a sfruttarne le sue duttili caratteristiche in tutti i campi. Il sughero ha delle caratteristiche che si sposano bene con la conservazione del vino.
Le qualità del sughero sono tantissimi. Oggi vi elencheremo, principalmente, quelle compatibili con la conservazione del vino. Dei motivi, che negli anni, lo hanno reso forse il migliore tra i materiali per la conservazione di questa bevanda.
Possiamo senz’altro dire che l’impermeabilità è tra le sue caratteristiche principali. È una caratteristiche che ogni tappo che si rispetti dovrebbe avere. Grazie a questa sua caratteristiche, il vino non fuoriesce dalla bottiglia anche se messo sottosopra. L’impermeabilità è dovuta alla presenza di suberina (una sostanza organica) che ha proprietà idrorepellenti. Favorisce la corretta conservazione del vino soprattutto se la bottiglia in cui è contenuto viene messa in posizione orizzontale.
La sua capacità di deformarsi, quindi la sua versatilità come materiale, gli permettono di aderire alla bottiglia perfettamente: il sughero si adatta al collo della bottiglia. È proprio per questo che è consigliabile conservare il vino in posizione orizzontale: il sughero conserva la sua ‘elasticità perché rimane umido, non si secca e quindi non riduce il suo volume deformandosi.
La sua ermeticità si rifà, almeno in parte, alle sostanze gassose. Una piccola percentuale di ossigeno riesce comunque a filtrare. È bene sottolineare che se gli scambi gassosi – l’interfaccia tra vino e ambiente esterno – avvengono senza controllo, si possono avere effetti negati sul vino. Con sono minimi, si può avere una buona evoluzione del vino in bottiglia. Lo scambio ambiente-vino, con un tappo del genere, è graduale e molto lento, per questo il vino si conserva meglio e ha un sapore più intenso quando invecchia.
Regge molto ai danni, infatti ha una durabilità nel tempo invidiabile. Può durare anche più venti anni. Ancora una volta si ricorda che conservare le bottiglie in posizione orizzontale, permette una maggiore durabilità del tappo stesso.
In un mondo in cui la parola sostenibilità dovrebbe essere all’ordine del giorno, Il sughero è l’ideale perché è riciclabile al 100%. Tra l’altro è un materiale sostenibile e rinnovabile. Basti pensare che il tronco della quercia da sughero riesce a rigenerare la sua corteccia per almeno 16 volte nell’arco della sua vita che può anche superare i 200 anni.
Ovviamente non dovremmo commettere mai l’errore di considerarlo inesauribile. Bisogna sempre bilanciare la produzione con il reale ed effettivo bisogno e cercare di non usare un unico tipo di materiale, in questo caso il sughero, per produzione massive come quelle dei tappi.