Negli ultimi anni abbiamo assistito a numerosi catastrofi causate dei cambiamenti climatici, un problema che purtroppo coinvolge tutto il mondo. A subire danni, anche il settore gastronomico. Tra poco dovremo rinunciare ad uno dei piatti più amati a tavola da sempre proprio per le conseguenze di questi cambiamenti.
In questo ultimo periodo stiamo assistendo alla mancanza di alcuni prodotti nei supermercati, talvolta anche di prima necessità. A causare questo disagio, non è più il Covid ma il conflitto che ancora oggi esiste tra Russia e Ucraina almeno in parte. Oltre alla guerra però, c’è un altro problema che influenza il nostro stile di vita: i cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento che ha raggiunto livelli altissimi soprattutto a causa della plastica usata oltre misura.
Basti pensare che l’80% dei rifiuti di plastica finiscono nei mari. Parliamo di circa 12 milioni di tonnellate! Tutto questo sta mettendo a rischio la nostra alimentazione.
Uno dei piatti più amati a tavola sparirà per sempre dalle nostre tavole
A causa di tutto questo, saranno tante le abitudini che perderemo come quella di potersi gustare uno dei piatti più amati di sempre nel nostro paese. Un esperimento scientifico, sviluppato in Inghilterra, ha rivelato che potrebbe non esserci più possibilità di gustare prodotti ittici per via dell’elevato numero di plastica presente nei mari.
Un alimento in particolare, sarà presto impossibile trovare nei supermercati. Basta guardare le isole di plastica che sono venute a formarsi negli Oceani, per rendersi conto di quanto materiale può essere ingerito da pesci, tartarughe, cetacei, causandone poi la morte.
Tutta questa quantità di plastica – come confermato da recenti studi al riguardo – deriva dai fiumi e dalle coste, ma una parte è anche proveniente da reti da pesca e imbarcazioni. Lo studio è stato svolto dall’università di Plymouth che ha studiato, in particolare, un mollusco. In alcune condizioni ambientali, il mollusco in oggetto sembra non poter avere il necessario per poter nascere e sopravvivere.
Tutto questo porta a modificare l’intera catena alimentare marina, considerato che i predatori non troveranno più un alimento in grado di soddisfare il loro fabbisogno energetico e nutrizionale. Quello che dovremmo chiederci è: siamo disposti a rinunciare ad una grigliata di pesce o ad un’ottima frittura? Ebbene, se continuiamo a usare plastica a dismisura sarà obbligatorio rinunciarci.
Quali sono i molluschi che rischiano di sparire per sempre
Il laboratorio Plymouth Marine Laboratory, ha tenuto in osservazione, nello specifico, cozze e mitili. Lo studio è stato effettuato in ambiente di microfibre di poliestere, e si potuto osservare come questo mollusco in 32 giorni, ha rallentato la sua crescita del 36%, ottenendo un prodotto di dimensioni piccolissime. Questo è quello che può venire a crearsi in breve tempo, causando la mancanza di questo piatto nel nostro menù.
Ricordiamo che della stessa famiglia dei molluschi fanno parte anche vongole e ostriche. L’uso in cucina di questi alimenti è molto gradito dai consumatori anche da crudi, ma bisogna fare molta attenzione a dove si comprano e alla loro pulizia. Le cozze possono contenere diossina e pcb, ma anche salmonella tutte categorie di pericolosi batteri per il nostro intestino e la nostra salute.
Per riconoscere se le cozze sono buone da essere mangiate crude, bisogna osservare alcune particolari attenzioni. Innanzitutto, i gusci o valve devono essere ben chiuse: questo è il primo segno di un alimento fresco. Non devono essere danneggiate in alcun modo ma perfettamente integre.
Se il guscio presenta anche solo 1 buco oppure risulta aperto, il consiglio è quello di buttarle, non andrebbero consumate neanche dopo la cottura. Se desideriamo invece mangiare in tutta sicurezza, prendiamo una padella riscaldiamola sul gas e mettiamoci dentro le cozze ben lavate. Quando ancora sono chiuse spolverizziamo con una bella manciata di pepe nero, mettiamo il coperchio e aspettiamo che si aprano. In questo modo possiamo gustarle senza alcun pericolo.