Lo speck è un insaccato che riporta subito la mente in Alto Adige ai tipici luoghi montani dove viene servito su taglieri con formaggi montani, il tutto accompagnato da del buon vino regionale.
In molti avrete degustato questo insaccato, ma conoscete la sua storia e le leggende che lo decorano di magia? Conoscete quali sono i migliori vini per accompagnare lo speck durante una degustazione? Scopriteli con noi.
Storia dello Speck
Le origini dello speck risalgono a tempi molto antichi, infatti si trovano tracce delle tecniche di conservazione della carne già nelle antiche popolazioni celtiche e romane. L’obiettivo di questi popoli era conservare la carne della caccia per periodi lunghi in particolare nei mesi freddi invernali, dove la caccia non dava grandi risultati e il rischio di restare senza cibo era molto alto.
Lo speck come lo degustiamo oggi, affonda però le sue radici nel Medioevo, quando i contadini delle regioni alpine iniziarono a perfezionare il metodo di conservazione. La combinazione di sale, affumicatura leggera e stagionatura in cantine fredde e ventilate diede vita ad un insaccato dal sapore unico e inimitabile.
Si può quindi dire che lo speck è il risultato dell’incontro di due diverse culture gastronomiche e metodi di conservazione della carne: quella mediterranea, basata sulla salagione, e quella centroeuropea, basata sull’affumicatura.
Con il passare dei secoli, la produzione dello speck è diventata sempre più raffinata, garantendo un prodotto sempre di maggiore qualità, dal gusto sopraffino e inimitabile.
Lo speck ha ottenuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta) nel 1996, che attesta la sua autenticità e legame con il territorio di origine.
4 Leggende sullo Speck
Come ogni altro piatto della cucina italiana, anche lo speck è avvolto da numerose leggende, ognuna delle quali riporta a tradizioni e personaggi locali. Eccone qui 4 da leggere con curiosità:
Il Ladro Convertito
Questa leggenda è forse la più famosa associata allo speck. Si dice che un ladro affamato si infiltrò in una casa per rubare da mangiare. Trovò un pezzo di carne nascosta e decise di mangiarla subito, invece di scappare via subito.
Era così delizioso che il ladro non si rese conto del tempo che stava passando e rimase seduto lì, gustando ogni boccone.
Quando i proprietari della casa tornarono, invece di arrabbiarsi, condivisero il loro speck con lui. Questa storia fa riflette molto su come un poco di cibo possa convertire anche i nemici in amici.
Lo Speck e il Drago
Una variante della leggenda racconta che un drago malvagio tormentasse un villaggio del Sud Tirolo. Un coraggioso giovane, cercando un modo per sconfiggere il drago, decise di offrirgli un pezzo dello speck della sua famiglia. Il drago, dopo averlo assaporato, fu così conquistato dal sapore che promise di non tormentare più il villaggio in cambio di un rifornimento regolare di speck.
Il Dono dei Nani
Una leggenda racconta di un contadino che aiutò un gruppo di nani in difficoltà. Come segno di gratitudine, i nani gli regalarono un pezzo di carne magica che non sarebbe mai andato a male. Il contadino scopri poi che quella carne era lo speck.
Il Sacchetto di Pepe
Si dice che un contadino abbia nascosto il suo speck in un sacco pieno di pepe per proteggerlo dai ladri. Dopo averlo recuperato, scoprì che il pepe aveva arricchito il sapore dello speck, creando una variante più saporita e piccante.
Le leggende sopra raccontate, sono frutto dei racconti popolari, possono non essere del tutto accurate per via del fatto che le leggende venivano raccontate verbalmente e non trascritte come siamo abituati fare oggi. Nonostante ciò sono sempre ricche di magia e danno un valore aggiunto ai cibi che consumiamo.
Patrimonio culturale
Oggi, lo speck è un simbolo della cultura e delle tradizioni del Sud Tirolo. La sua produzione è regolamentata da norme rigorose che ne garantiscono l’autenticità e la qualità.
Ogni anno si svolge la “Festa dello Speck” in Sud Tirolo, un evento in cui produttori, residenti e turisti si riuniscono per celebrare questo delizioso insaccato con degustazioni varie anche di vini e birra artigianale e tanta musica.
Vino e Speck: quali sono gli abbinamenti consigliati per una degustazione migliore
Lo speck, con il suo profilo di sapore ricco e affumicato, richiede vini che possano bilanciare e complementare questi gusti intensi. Ecco alcuni vini che si abbinano particolarmente bene:
- Lagrein: questo vino rosso autoctono dell’Alto Adige con struttura solida e note di frutta rossa matura e spezie. Il suo carattere terroso e le sue tannine medie lo rendono ideale per lo speck;
- Schiava (o Vernatsch): rosso dell’Alto Adige leggero, fresco e fruttato, con note di ciliegia e mandorla. L’acidità vivace e la leggerezza di questo vino bilanciano la ricchezza di un tagliare di salumi e formaggi;
- Pinot Bianco: vino bianco, fresco e minerale, proveniente principalmente dall’Alto Adige, ha una struttura che lo rende capace di bilanciare il sapore salato dell’insaccato;
- Gewürztraminer: bianco aromatico e speziato dell’Alto Adige, con note di litchi, rosa e spezie. La sua intensità aromatica e il corpo medio si sposano bene con lo speck, soprattutto se servito con condimenti dolci o fruttati;
- Rosé dell’Alto Adige: il vino rosé può offrire un contrasto rinfrescante allo speck affumicato, grazie alle note fruttate;
- Riesling: con la sua acidità pungente e le note di agrumi, può bilanciare il sapore salato e affumicato del salume;
- Lambrusco: rosso frizzante dell’Emilia-Romagna, con le sue bollicine e il suo profilo fruttato e leggermente dolce, può essere un interessante contrasto allo speck, soprattutto se servito freddo.
L’abbinamento cibo-vino è soggettivo e dipende dalle preferenze individuali, qui vi abbiamo consigliato gli abbinamenti migliori, ma come sempre sta al vostro palato trovare il giusto equilibrio tra i sapori e godersi il momento.