Ogni angolo del nostro Bel Paese nasconde delle meraviglie che hanno delle storie interessanti e delle leggende suggestive che sicuramente sapranno catturare il vostro interesse e la vostra curiosità. Proprio come quello che si cela dietro uno dei punti più caratteristici, da questo punto di vista, del capoluogo lombardo: ovvero la colonna del diavolo.
Chi visita Milano non potrà fare a meno che rivolgere il suo sguardo a questa inquietante e interessante monumento. Secondo la leggenda è proprio qui che il Diavolo tentatore ha lasciato la sua scia. La leggenda ha come protagonista una il santo patrono milanese, la stessa basilica e ovviamente Satana. Ma in che modo i tre c’entrano con la realizzazione di questa colonna? Oggi vi sveleremo l’arcano.
Leggenda vuole che Il diavolo tentatore abbia lasciato le sue corna in questo monumento. La colonna – altrimenti nota come colonna imperiale – era un tempo parte integrande del palazzo imperiale del capoluogo lombardo che ormai è sparito, esistono solo alcune rovine site a Via Brisa. Il palazzo fu messo in piedi per volere di Massimiamo nel III secolo.
È stato realizzato in marmo, e sulla sua parte più alta i può vedere un capitello in stile corinzio, ma non è questo ciò che stupisce della scultura. Ad attrarre lo sguardo sono sicuramente i due buchi presenti sulla parte inferiore della colonna. Ed è qui che entra in scena la leggenda.
I due fori sarebbero i buchi provocati dallo sbattere delle corna del Diavolo, letteralmente preso a calci da Sant’Ambrogio. Il Diavolo, con le sue tentazioni, aveva messo a dura prova il vescovo e la sua fede. Esasperato, il santo, fece il modo che il Diavolo uscisse una volta per tutta dalla sua vita.
Fu proprio il demonio, infatti, a subire l’ira del santo che lo fece sbattere con il capo più volte contro la colonna di marmo. Il Diavolo finì per incastrarsi e fu così che il santo si liberò dalle sue pressioni. Secondo la leggenda quella colonna è talmente maledetta che la domenica prima della settimana santa di Pasqua, nei dintorni, compare proprio il Diavolo che porta nel suo carro voluminoso le anime dei dannati da portare negli inferi.
La storia vuole che già durante il Sacro Romano Impero, il suddetto monumento, fosse rivestito di un’aurea speciale. L’imperatore che saliva al potere, doveva infatti – in un rito scaramantico/religioso – abbracciarla perché il regno durasse a lungo.
Sono tanti i fatti che possono collegarsi alla colonna. La sua posizione sicuramente ha agevolato il proliferare di piccole e grandi leggende sul suo conto. Il fascino del passato è intramontabile e spinge l’acceleratore sulla fantasia. Non è un caso se la chiesa di Sant’Ambrogio è una delle più belle e antiche sul territorio italiano. Secondo gli storici, risale all’epoca paleocristiana e romanica, è stata modificata in diversi periodi prima di diventare il monumentano che ben conosciamo.
Non molto distante dalla chiesa e dalla celeberrima colonna, c’è anche un altro monumento di natura completamente diversa, ma di notevole interesse architettonico: il Sacrario dei Caduti Milanesi o Tempio della Vittoria. E’ un complesso monumentale più recente, dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale.