La zuppa pavese, è una pietanza lombarda che si può considerare un piatto di recupero. Per realizzarla infatti, si usa il pane raffermo, così da non gettarlo via, ma dargli nuova vita. La sua base di zuppa lo rende un piatto ideale per le fredde giornate invernali, ma anche per le serate primaverili. Scopriamolo insieme come prepararlo.
La zuppa pavese, come indica il nome stesso, è un piatto proveniente da Pavia, terra lombarda che vanta di numerosi monumenti storici e posti da vedere. Questa pietanza è un vero e proprio orgoglio della città che infatti ne ha dato il nome. La sua preparazione non è molto complicata e il suo sapore sicuramente, catturerà grandi e piccini. Gli ingredienti basilari sono 4: brodo, pane raffermo, formaggio e uovo. Ma com’è nato questo piatto?
Secondo quello che narra la leggenda, le origini di questo piatto sono da attribuirsi a una sventura del re di Francia, Francesco I.
Durante la battaglia di Pavia venne preso prigioniero e condotto in una casa contadina. La contadina che abitava lì non era preparata al suo arrivo ma volle essere ospitale preparando qualcosa. Improvvisò una pietanza con gli ingredienti che aveva in casa: della zuppa, del pane vecchio, formaggio e uovo. Ed ecco qui il piatto di cui stiamo parlando oggi.
La leggenda dice che quando il re tornò in patria, introdusse questo piatto a corte. La pietanza venne molto apprezzata e divenne famosa.
Questo è ciò che dice la leggenda, se le cose stiano realmente così non sappiamo, una cosa è certa l’unione di uova e brodo in realtà ha origini molto antiche. Tra le popolazioni più povere infatti. Era abitudine unire questi due ingredienti per la loro facile reperibilità in ambito contadino.
Nelle cucine più ricche le uova non erano nemmeno impiegate prima del rinascimento. Fu solo dopo tale periodo che le uova entrarono a far parte della cucina benestanti poiché se ne capì l’utilità.
Una variante di questa zuppa vede trasformato l’uovo e il formaggio. Questa versione viene anche chiamata “stracciatella pavese”, poiché l’uovo viene per così dire “stracciato” invece di essere lasciato intero. Uova e formaggio vengono sbattuti insieme a sale e pepe. Vengono aggiunte al brodo e fatti cuocere lentamente. A fine cottura si adagia il pane. Gli ingredienti rimangono invariati, cambia il procedimento.