Avete mai assaggiato i susamielli napoletani? Si tratta di dolcetti tipici del periodo natalizio che, a differenza degli struffoli, non sono particolarmente famosi al di fuori dei confini regionali. Noti anche con il nome di “sapienze”, questi dolci dalla caratteristica forma di “S” sono davvero buonissimi. Siete curiosi di conoscere la storia e la ricetta dei susamielli napoletani?
La vera storia dei susamielli di Napoli
Insieme a struffoli, roccocò, mustaccioli e raffiuoli, i susamielli sono i dolci protagonisti delle tavole partenopee durante il periodo delle festività natalizie. Vengono anche chiamati “sapienze” perché furono inventati nel Seicento dalle suore del Convento di Santa Maria della Sapienza, situato nel cuore del centro storico della città di Napoli. La caratteristica e inconfondibile forma a “S” sarebbe un omaggio a Luigi Settembrini, uno scrittore napoletano vissuto nel XIX secolo. Prima infatti questi dolci avevano una forma diversa.
Secondo gli storici, però, la ricetta di questi dolci natalizi sarebbe molto più antica e risalirebbe all’Antica Grecia. In quel tempo venivano preparati biscotti praticamente identici ai susamielli durante i rituali in onore delle divinità Demetra e Core. I biscotti venivano portati nel tempio e donati alla divinità in cambio della loro protezione.
Il nome susamiello, secondo gli studiosi, deriva dal latino del periodo tardo antico (per la precisione dall’unione di due parole sesamun ovvero sesamo e mel che significa miele). Non a caso i susamielli sono biscotti al sesamo e al miele.
Susamielli napoletani
Ingredienti
- 300 g farina di tipo 00
- 300 g miele
- 150 g mandorle tostate
- 100 g zucchero
- 20 g pisto napoletano
Istruzioni
- Dopo aver tritato le mandorle, mescolarle alla farina, al pisto e allo zucchero.
- Sciogliere il miele.
- Aggiungere il miele al composto e mescolare energeticamente.
- Dall'impasto ricavare dei pezzi lunghi 10 cm e larghi 2 cm circa e modellarli a forma di S.
- Metterli su una teglia ricoperta da carta forno.
- Cuocerli in forno preriscaldato per 20 minuti a 180°C.
Varianti e gusti di questo dolce natalizio
Esistono ben tre varianti di questo saporito dolcetto natalizio napoletano:
- i susamielli dello zampognaro, fatti con farina integrale e ingredienti di riciclo come scorze d’agrumi. Erano chiamati così perché le famiglie li donavano agli zampognari che suonavano fuori le loro case a Natale;
- i susamielli del buon cammino, farciti con amarena o marmellate varie. Venivano chiamati così perché in origine erano dati come offerte ai frati durante il periodo del Santo Natale;
- i susamielli nobili, realizzati con pasta di mandorle, pisto napoletano (un mix di spezie) e farina bianca. Venivano donati ai baroni dal popolo.
Oggi la ricetta che viene comunemente preparata nelle case dei napoletani e usata dalle pasticcerie partenopee è quella della terza variante di questo dolce. Solitamente si gustano con un calice di Marsala o di vino dolce.