iAvete mai assaggiato i raffiuoli? Si tratta di un dolce natalizio tipico napoletano, oggi quasi dimenticato a favore di altri dolci come gli struffoli e i roccocò. La ricetta originale del Settecento non è mai stata modificata, ma si è tramandata di generazione in generazione fino a noi. Siete curiosi di conoscere la storia e la ricetta di questo dolce del Natale napoletano?
La storia di questo dolce tipico partenopeo si perde nella notte dei tempi. Tramandato da madre in figlia per secoli, la ricetta è rimasta immutata, ma nessuno sa precisamente a quanto risale. La tradizione vuole che i “raffioli” si preparano e si mangiano solo ed esclusivamente nel periodo natalizio. Secondo la credenza popolare, sarebbero stati inventati dalle monache benedettine del Convento di San Gregorio Armeno nel 1700. Prendendo ispirazione dai ravioli salati, ovvero dai ravioli di pasta fresca imbottiti, tipici dell’Italia Settentrionale, le monache crearono un dolce da donare ai bisognosi nel periodo di Natale.
Non a caso il nome raffiuolo (o raffiolo) deriva direttamente dalla parola raviolo e dunque conferma il fondo di verità alla base di questa leggenda popolare.
Che vino abbinare ai raffiuoli? C’è sicuramente ampia scelta. Potete gustarli con un classico spumante o con un liquore al cioccolato, un liquore al mirto, un classico limoncello o un cognac.
C’è anche chi preferisce abbinare questo dolce partenopeo a un bel bicchiere di brandy o una grappa. Se preferite il vino invece, dovete optare per un calice di Moscato o Passito. Se non gradite l’alcol, potete gustare i raffioli con un bel bicchiere di caffè espresso napoletano che non guasta mai.