La treccia di Santa Croce di Magliano è una particolare preparazione a base di mozzarella, ottima da gustare. La sua particolarità però è che può essere indossata. Scopriamo meglio dove trovarla e come viene realizzata.
La treccia di Santa Croce di Magliano
Ci troviamo in Molise, precisamente nel comune di Santa Croce di Magliano (Campobasso). Il nostro paese è particolarmente conosciuto per la buona cucina, ogni città infatti, ha una preparazione che lo contraddistingue. Basti pensare al pesto alla genovese, direttamente dalla città di Genova, o riso patate e cozze, nella città di Bari, il pasticciotto a Lecce e così via. Ogni città o paese ha una preparazione collegata ad una storia e fortemente radicata nella tradizione locale. Non fa eccezione il comune di Santa Croce di Magliano, dove c’è una mozzarella molto particolare che porta addirittura il nome del paese.
La treccia di Santa Croce di Magliano è prodotta oggi da un solo caseificio del posto, si ha paura che questa infatti, possa sparire nel tempo. Per questo è bene preservarne la preparazione, che ha passaggi ben precisi e da vita ad un alimento molto particolare. La cosa più curiosa è che questa treccia, viene solitamente indossata, come fosse una tracolla, durante la festività del patrono del paese. Ad indossarla sono gli agricoltori e i pastori del posto, durante il rito di benedizione della festa patronale. L’usanza vuole che questo gesto sia di buon auspicio per le produzioni e i raccolti dell’anno che segue. Ma come viene realizzata? Il sito Slow Food lo spiega nel dettaglio.
Realizzazione della treccia di Santa Croce di Magliano
Secondo il sito Slow Food, associazione che si impegna a livello internazionale nel dare valore a prodotti alimentari, questa treccia fa parte parte dell’Arca del Gusto (associazione che da valore ai prodotti che fanno parte della cultura e delle tradizioni dei vari luoghi). La scheda di presentazione sul sito Slow Food spiega nel dettaglio come avviene la preparazione della treccia: Il siero della cagliatura, viene aggiunto al latte crudo e successivamente a varie lavorazioni, si ricavano dei “fili” di mozzarella. Questi vengono posti su una tovaglia e infine intrecciati. L’intreccio è simile a quello fatto, per la realizzazione dei cesto di vimini.
La mozzarella ottenuta può essere mangiata subito o lasciata stagionare (come la scamorza). La stagionatura farà cambiare il colore della treccia che, da un bianco vivo diventerà di un giallo simile a quello della scamorza stagionata. Questa però dev’essere consumata entro una settimana.
Curiosità
La treccia di Santa Croce di Magliano è un prodotto che ha ottenuto il riconoscimento PAT. Questo riconoscimento viene assegnato ad alcuni prodotti alimentari ottenuti seguendo la conservazione, lavorazione e stagionatura consolidati nel tempo.
Questi alimenti hanno solitamente un legame molto forte con il territorio d’appartenenza. Questo marchio è quindi affidato a questa lavorazione, proprio perché negli anni ha mantenuto la stessa lavorazione e viene utilizzata da secoli per la festa patronale, quindi è fortemente radicata nella cultura del posto.