Oggi vi porteremo alla scoperta della vera storia del sushi, uno dei piatti stranieri più amato dagli occidentali e dagli italiani. Vi sveleremo anche tante curiosità su questo mitico piatto nipponico. Pronti per partire alla volta del Sol Levante?
Il sushi in realtà non è un piatto di origini giapponesi. Sicuramente leggendo questa affermazione, state pensando ad un errore di battitura del testo. Ma si tratta della pura e semplice verità. Il sushi ha origini altrove, non in Giappone, bensì in Cina o probabilmente in Corea.
Tante cose tipiche giapponesi non hanno origini giapponesi: basti pensare al ramen o al tofu o persino al bonsai.
Secondo gli esperti, il sushi affonda le sue origini nel IV secolo. A quel tempo per conservare il pesce per lunghi periodi i pescatori erano soliti eviscerarlo, salarlo e poi metterlo in mezzo al riso. Così si facilitava sia il trasporto che la conservazione del pesce. Quando poi bisogna mangiare il pesce, si eliminava il riso e si mangiava.
Solo nel 1800 però si diffonde in Giappone, essenzialmente a Tokyo, l’abitudine di vendere sulle bancarelle pesce marinato in salsa di soia e sale, mentre si usava il wasabi solo per coprire l’odore del pesce non più tanto fresco che veniva ugualmente venduto ai clienti.
Il sushi, così come lo conosciamo e mangiamo oggi, si diffonde solo all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. In un ristorante di Tokyo, negli anni ‘50 del secolo scorso, un gestore per aumentare la clientela ed abbassare i costi decide di realizzare il kaiten-zushi, ovvero il “sushi girevole” (i vari piattini sul nastro trasportatore con le diverse pietanze di sushi). Il successo fu immediato e clamoroso, al punto che il ristoratore aprì oltre 250 locali in giro per tutto il mondo, esportando quel format e l’amore per il sushi oltre i confini del Sol Levante.
La prima curiosità sul sushi già vi è stata svelata: il sushi non è giapponese, ma cinese e non nacque come cibo ma come metodo di conservazione del pesce.
Il primo sushi man che è passato alla storia come l’inventore del sushi si chiama Hanaya Yohei. Ebbe la favolosa idea di servire un po’ di salmone marinato su un po’ di riso pressato.
Esiste un galateo del sushi, ovvero delle regole precise per mangiare questo famoso cibo nipponico. Solo il nigiri sushi può essere mangiato con le mani, senza usare le bacchette.
Il sushi arriva in Occidente per la prima volta nel 1953, quando l’imperatore Akihito in un ricevimento a Washington portò il sushi per farlo gustare agli ufficiali americani.
Un’ultima curiosità: sapevate che il sushi in Giappone non è mai a base di salmone? Non si tratta di un prodotto tipico locale (il salmone è norvegese) e quindi non lo troverete nei ristoranti di sushi a Tokyo.
Vi lasciamo con un consiglio di ristorante di sushi da provare in Italia, l’unico che ha la stella Michelin: si chiama Iyo e si trova a Milano. Mentre se volete provare il miglior sushi al mondo dovete spostarvi a Tokyo per andare al 3 stelle Michelin guidato da Jiro Ono.