Avete mai assaggiato il croquembouche? Si tratta di una golosa piramide di gustosissimi bignè. Il nome è difficile da pronunciare, ma il gusto è semplice e il sapore irresistibile. Può avere un’altezza compresa dai 20 centimetri ad un metro. Non è un semplice dolce, ma una vera e propria opera d’arte, una scultura composta da tanti bignè fatti da pasta choux e farciti con panna, crema chantilly o crema pasticciera. Scopriamo insieme la storia di questo dolce francese che ha conquistato il cuore degli italiani.
Una montagna che fa sognare i golosi
Avete mai sentito parlare dello chef francese di nome Marie-Antoine Carême? A lui si devono tante preparazioni dolciarie e persino la ricetta della famosa parigina napoletana. Lui è anche l’inventore della famosa piramide di bignè chiamata croquembouche.
Se vi state chiedendo che significato ha il nome di questo dolce enorme, la risposta non la sanno nemmeno i francesi. Il termine infatti non ha alcun significato, ma è una parola onomatopeica che potrebbe essere tradotto come “croccante in bocca (in francese “croque en bouche“). A colpire di questo dolce francese è soprattutto la composizione scenografica. Sulla montagna di bignè viene calata una crema al caramello che sembra quasi un mantello d’oro, dando un tocco reale a questo dessert. In base ai gusti personali, poi, c’è chi aggiunge fiori eduli o fiori di zucchero.
Storia della piramide di bignè
Anche se abbiamo detto che lo chef francese Marie-Antoine Carême è l’inventore del croquembouche, ma in realtà non è stato il primo a prepararlo, ma ha soltanto preso ispirazione. Questo dessert nasce nel 1806 grazie al genio creativo del pasticciere e scrittore André Viard che nel suo libro di cucina “Imperial Cuisinier“cita questo dessert, ma non spiega la ricetta, si merita solo a descrivere il dolce e lo consiglia per banchetti di 20 persone.
Alcuni anni dopo si ritrova la ricetta in numerosi menù. Viene descritta come una montagna di bignè fatti di pasta frolla e poi ricoperti di zucchero. La ricetta come la conosciamo oggi invece si deve a Carême e risale al 1822. Secondo la ricetta originale, il topping era fatto di pistacchi e i bignè erano aromatizzati all’anice.
Dopo la morte dello chef francese, i cuochi di tutto il mondo si sbizzariscono e variano la ricetta, non il topping dei bignè ma anche i bignè stessi. Alla fine oggi qualsiasi dolce assemblato e fatto a piramide viene chiamato croquembouche, basta che sia croccante e assemblato. A decretarlo è stato Alexandre Dumas, autore del Conte di Montecristo.
Poiché ha una forma che ricorda l’Albero di Natale, è abitudine delle famiglie francesi farlo a Natale. In linea generale resta il dolce delle grandi occasioni.