Avete mai provato il bombardino? Non c’è niente di meglio che bere questo drink con gli amici durante un weekend in montagna. Non a caso viene definita “la bevanda degli sciatori”. Nato per caso grazie all’intuito di un genovese, dagli anni Settanta questo drink ha conosciuto un successo incontrastato. Siete curiosi di scoprire come è fatta la bevanda degli sciatori e perché la amano tutti?
Il liquore di montagna preferito dagli sciatori
Chi ama sciare in montagna d’inverno, ma anche chi semplicemente si dedica a fare escursioni in alta quota, sicuramente avrà sentito nominare il bombardino almeno una volta nella sua vita. Si tratta del drink alcolico caldo da bere con gli amici nel momento di pausa tra una sciata e l’altra o dopo una lunga ciaspolata. Nel rifugio di montagna non c’è drink migliore da bere del mitico, unico e inconfondibile liquore fatto con tuorlo d’uovo, brandy e caffè. Senza dimenticare una cascata di soffice e dolcissima panna montata come decorazione finale.
Come la polenta e gli sci sono sinonimo di montagna, così questo liquore è un must have per chi adora l’alta quota. Certo che chi lo ordina anche d’estate, ma in quel caso viene servito rigorosamente freddo.
Bere il bombardino dopo aver sciato
Il bombardino è letteralmente il “rifugio” caldo degli sciatori, perché dopo ore e ore sugli sci al freddo e al gelo nella neve non c’è niente di meglio di una bevanda bollente che rigenera il corpo e la mente. Quella preparata nei bar e nei rifugi di montagna ha una gradazione alcolica del 30% e basta un solo drink per essere “brilli”. Spesso, soprattutto quando si è tra amici in compagnia in un clima di festa o di totale relax, ogni sciatore ne beve 3 di fila senza neppure rendersene conto e si ritrova ubriaco. Ma come è nato il drink prediletto dagli sciatori?
Storia del bombardino
Tutto nasce in un rifugio di Livigno non più di mezzo secolo fa, quando il gestore di un locale creò questo liquore a base di tuorlo di uovo, caffè e brandy per dare da bere ad uno sciatore infreddolito e senza forze. Si trattava del rifugio del Mottolino e il primo tentativo mal riuscito di creato un drink ad hoc per gli sciatori fu a base di latte, whisky e zabaione. Quando invece il gestore genovese del locale assaggiò per la prima volta il bombardino esclamò: “Wow, è una bombarda”. Ecco come è nato il nome del fortunato liquore a base di tuorlo d’uovo.
In realtà senza l’invenzione del Vov ossia del liquore con tuorli d’uovo a metà 1800 non sarebbe mai esistito il bombardino. Ma questa è un’altra storia.