Quando parliamo di spreco alimentare dobbiamo sapere che non si tratta solo di uno spreco di cibo. Questo infatti, per arrivare sulle nostre tavole, ha visto l’investimento di molte risorse ambientali che hanno avuto comunque un grande impatto sull’ambiente.
Sprecare cibo significa anche gettare via risorse come acqua, suolo, fertilizzanti, fonti energetiche e combustibili fossili e, allo stesso tempo, si parla anche di un grande spreco economico e anche di risorse umane.
Spreco alimentare nel mondo
Uno dei dati più spaventosi sono quelli che riguardano gli sprechi nel mondo.
In particolare parliamo dello spreco alimentare: dal 1974 ad oggi questo è aumentato del 50%.
Basti pensare che il 40% del cibo prodotto negli Stati Uniti, finisce direttamente in discarica; in Gran Bretagna circa 7 milioni di tonnellate di cibo viene buttato via ogni anno; e in Svezia invece, ogni famiglia getta via il 25 % di cibo ancora in buone condizioni.
Si tratta di dati veramente molto alti e tristi se si pensa che ci sono persone in tutto il mondo che ogni giorno muoiono di fame.
Purtroppo lo spreco alimentare nel mondo è una realtà drammatica che vede ogni anno miliardi di cibo gettati nella spazzatura. E, secondo le analisi della FAO, ogni anno vengono gettati via più di 1,3 miliardi di tonnellate che corrisponde a un terzo della produzione totale.
3 momenti dello spreco alimentare
Lo spreco alimentare può dividersi in tre momenti:
- food looses: ossia le perdite che si verificano durante la coltivazione, l’allevamento, la raccolta o durante il trattamento della materia prima;
- food waste: ossia gli sprechi che avvengono durate la produzione industriale;
- sprechi domestici: ossia alimenti acquistati che vengono lasciati scadere nel frigorifero o nella dispensa della cucina.
Spreco alimentare in Italia
Anche in Italia lo spreco alimentare è altrettanto preoccupante. Qui infatti, nell’arco di un anno, tutto il cibo sprecato potrebbe sfamare tre quarti della popolazione italiana, o addirittura l’intera Africa.
Per molto tempo questo problema è stato del tutto ignorato . Le prime documentazioni, sono abbastanza recenti. E’ stato grazie alla crisi economica globale che si è ritenuto necessario evidenziare la presenza di questo problema al fine di ottimizzare al meglio ogni tipo di risorsa.
Come già detto prima, non si tratta solo di spreco alimentare ma anche di un consumo eccessivo delle risorse idriche che rischiano di esaurirsi del tutto dalla faccia della Terra.
Secondo le ultime ricerche, le risorse d’acqua usata per produrre il cibo che è stato gettato, avrebbe potuto soddisfare il fabbisogno annuo di circa 19 milioni di italiani.
Se solo si pensa a quanti italiani non riescono a portare a tavola un pasto caldo mentre ci sono molti che buttano via quello che hanno acquistato. Questo paradosso è davvero un grosso problema da dover affrontare.
E, visto che al peggio non c’è mai fine, lo spreco alimentare provoca anche inquinamento.
Per produrre quei beni alimentari destinati alla pattumiera, vengono emessi milioni di tonnellate di biossido di carbonio sprigionati inutilmente nell’atmosfera.
Come ridurre lo spreco di cibo
Il primo aiuto per ridurre lo spreco alimentare deve arrivare da noi consumatori con piccole azioni che possono essere
- lista della spesa che comprenda solo il necessario
- acquistare prodotti locali dai produttori stessi della zona
- favorire prodotti di stagione
- ridurre il consumo di prodotti trasfromati
- cucinare quanto serve e non oltre per poi buttarlo via
- utilizzare scarti e avanzi imparando l’arte delle cucina di recupero
Ricordate che ogni volta che viene sprecato un cibo saranno stati sprecati anche acqua, fertilizzati, lavoro umano e mq di terra per la coltivazione o l’allevamento.
NO ALLO SPRECO ALIMENTARE – SALVAGUARDIAMO LA TERRA IN CUI VIVIAMO