Quando si parla di erba selvatica, pochi sono i conoscitori di quella commestibile. Ci sono però delle erbe selvatiche che sono facili da reperire e molto prelibate quando si parla di preparazioni culinarie. Oggi vi faccio conoscere gli strigoli, e vi illustro come impiegarli nella preparazione di un delizioso piatto di spaghetti.
Gli strigoli è il nome che viene usato in Romagna per identificare la Silene Vulgaris. Pianta che sicuramente avrete visto mille volte nei campi o in zone incontaminate nel periodo primaverile, ma non avevate la più pallida idea del fatto che fossero commestibili. Il nome strigoli è stato dato per il suono che gli steli della Silene Vulgaris provocano, quando strisciati tra le dita, questi infatti “stridono”. Come riconoscerli?
La Silene Vulgaris appare di discrete dimensioni (60-100 cm in altezza), con uno stelo liscio e con foglie lunghe e strette. La caratteristica inconfondibile sono i suoi fiori che assomigliano a delle campanelline o dei palloncini, che se schiacciati emettono come un piccolo scoppio. Anche se molto graziosi alla vista, i fiori non sono edibili, a differenza delle foglie tenere e dal sapore delicato, ottime per la preparazione di primi piatti. Gli strigoli hanno anche molte buone proprietà, scopriamole.
Di questa pianta sembrano esserci tracce sin dall’antica Roma, e i romani ne erano molto ghiotti. I suoi usi non si limitano alla cucina, viene infatti anche utilizzata in omeopatia, proprio per la sua capacità di rafforzare il sistema immunitario. Gli strigoli sono una buona fonte di vitamina C, e studi recenti hanno portato a galla un’elevata quantità di fenoli e sali minerali. Ritenuta anche un’erba medicinale, la Silene Vulgaris è usata come base per preparati capaci di curare infiammazioni degli occhi e della pelle.
Viste le loro spiccate qualità perché non provarli subito. Scopriamo come preparare un bel piatto di spaghetti agli strigoli.
Tra i vini da abbinare a questo primo piatto spiccano i vini bianchi di corpo medio e con sentori di erbe aromatiche. Nello specifico un Vermentino Riviera Ligure di Ponente D.O.C., dalle note speziate e leggermente balsamiche si sposerà perfettamente con i nostri spaghetti agli strigoli. Spostandoci verso il sud del nostro paese, possiamo invece abbinare un Etna Bianco di Tenuta delle Terre, struttura aromatica e floreale contrastate da note minerali, che rendono questo vino un ideale accompagnamento del nostro primo piatto.