Quando si pensa alla soppressata subito la mente corre veloce alla Calabria, sua terra d’origine. Per chi non lo sapesse, questo gustosissimo salume si trova in tutte le regioni d’Italia ed è anche uno dei prodotti italiani più importati all’estero. Spesso confuso con il salame, questo salume ha un gusto davvero particolare. Siete curiosi di sapere come è fatta la soppressata calabrese e come si usa in cucina?
Che cos’è la soppressata calabrese?
La soppressata calabrese è un salume fatto solitamente con carne di maiale mediante la tecnica della pressatura, macinando grasso e carni magre. Il nome deriva direttamente dal dialetto lucano. Infatti ciò ci fa capire anche l’origine di questo prodotto. La prima testimonianza dell’esistenza di questo salume risale al 1719 ed è stata rinvenuta nell’area lucana.
Spesso i consumatori confondono soppressata e salame, ma in realtà sono due salumi completamente diversi, sia nell’aspetto che nel sapore. Il salame ha una forma cilindrica, mentre la soppressata è più schiacciata. Il budello della soppressata è più spesso e il salume viene realizzato con carni magre.
Un salume tipico della Calabria, ma non solo
La soppressata calabrese è la varietà più nota ed ha il marchio DOP. Ha una forma affusolata e nell’impasto presenta una polvere di peperone dolce o piccante. Proprio questo ingrediente dona il colore caratteristico al salume.
Esiste anche la soperzata, un salume tipico della Basilicata o più precisamente di Rivello. Proprio in questa città viene prodotto questo prodotto con orgoglio da oltre 300 anni usando solo carni locali (maiali allevati in modo naturale).
C’è anche una soppressata tipica dell’area del Cilento, la soppressata di Gioi. Viene fatto con carne magrissima di maiale, ha un colore acceso e un sapore molto accentuato.
C’è anche una soppressata meno pregiata ovvero la soppressata irpina, della zona di Avellino. Si usa come ingrediente per il ripieno della pizza chiena di Pasqua.
Infine abbiamo la soppressata di San Gregorio Magno e San Ricigliano, due borghi che stanno a 500 metri di altitudine. Viene fatto con filetto, prosciutto, pezzi di lardo, sale e pepe nero in grani.
La soppressata toscana
La varietà famosa però non è solo quella calabrese, ma anche quella toscana. Questa soppressata viene chiamata anche capaccia o capo fredda. Viene fatta anche con gli scarti di maiale (ovvero testa, coda, lingua e parti cartilaginose) insieme a sale, pepe, aglio, spezie, rosmarino sminuzzato e scorza di agrumi. Viene mangiata con vino toscano rosso e pane cafone.
La soppressata veneta
La soppressata veneta viene prodotta a Vicenza ed è molto speziata. Il sapore tipico è dovuto alla presenza chiodi di garofano, cannella e rosmarino. Ha il marchio DOP. Ci sono infine anche la sopressa trevigiana o la sopressa veronese, la sopressa di cavallo (dove la carne di maiale è mischiata alla carne equina) e la sopressa di Asiago.