Avete mai sentito parlare del solstizio d’inverno? Questo anno cade precisamente alle 4.27 del 22 dicembre. Un tempo questo giorno segnava un momento cruciale dell’anno ed era considerata una giornata speciale carica di magia e pertanto veniva eseguiti una serie di rituali propiziatori. Esistevano anche dei cibi considerati portatori di abbondanza e prosperità e che andavano mangiati rigorosamente in questo giorno dell’anno. Senza dimenticare la ghirlanda di alloro sulla porta d’ingresso della casa e la candela accesa tutta l’anno per abbracciare la nuova stagione appena arrivata, l’inverno.
Rituali portafortuna del solstizio d’inverno
Il 22 dicembre da sempre è considerato un giorno magico perché è il giorno più corto dell’anno (la tradizione lo identifica con il giorno di Santa Lucia, ma in realtà è quello del solstizio d’inverno). Con ogni festività che si rispetti l’uomo la festeggia con rituali e cibi particolari. Il 22 dicembre è il giorno con meno ore di luce dell’anno, ma è anche quello in cui ci si lascia alle spalle il passato e l’oscurità e si abbraccia con gioia e serenità il nuovo anno, sperando che porti abbondanza e prosperità.
Secondo un antico rituale celtico, è un giorno fortunato per gli innamorati che se vogliono far durare in eterno il loro amore accendono una candela per tutta la notte come simbolo della passione che brucia il loro cuore.
Cibi da mangiare il 22 dicembre secondo la tradizione
Come vuole la tradizione, il 22 dicembre si mangiano dei cibi in particolare considerati dei potenti amuleti portafortuna. In Giappone è abitudine mangiare i dorayaki, delle frittelle che sembrano i pancakes ma sono ripieni di confettura ai fagioli azuchi (anko).
In India invece è tradizione mangiare riso ed anacardi. In Cina il giorno del solstizio d’inverno si festeggia mangiando i famosi ravioli al vapore (jiaozi), una specialità cinese molto amata ormai anche dagli italiani e in ogni parte del mondo.
In Iran la notte di Yalda è un momento particolarmente sentito perché al pari dell’equinozio d’estate, di primavera e d’autunno, è un momento magico. Per onorare l’arrivo dell’inverno e del freddo si mangia il melograno e tanta frutta secca. Secondo la tradizione, questa notte non bisogna mai restare da soli, ma sempre in compagnia perché è il momento in cui il buio è totale e le forze del male sono in agguato e più potenti che mai.
In realtà la frutta secca è considerato un cibo portafortuna un po’ in tutte le culture, non solo in quella iraniana. Viene considerato come un cibo capace di esorcizzare il male, allontanare le sventure, ma anche capace di porta fortuna, in particolare a chi desiderava sposarsi. In particolare ad essere considerati frutti magici erano le noci e i fichi secchi.