Stiamo distruggendo la Terra ed è per questo che è nostra responsabilità fare della spazzatura una risorsa e non un danno. E’ utile quindi sapere anche com’è possibile adoperare lo smaltimento del tetrapak, materiale d’uso molto comune.
L’attenzione per i rifiuti è aumentata quando abbiamo capito che il mondo stava lentamente marcendo per via dell’immondizia. Uno dei modi migliori per permettere al nostro pianeta e quindi anche alla specie umana una vita pù longeva, è quello di smaltire al meglio i rifiuti. Per farla al meglio, bisogna ovviamente conoscere le regole della differenziata. Uno dei materiali che ci crea più confusione è sicuramente il tetrapak.
Smaltimento Tetrapak: qual è il posto giusto in cui buttarlo
Ci sono alcuni oggetti che ci creano una sorta di confusione quando dobbiamo buttarli. Lo smaltimento del tetrapak è tra quelli più complessi per gli italiani. E’ un imballaggio costituito da 3 diversi materiali, pertanto si rischia facilmente di sbagliare buttandolo via. A quale sezione appartiene? Carta? Plastica?
Insomma, dove si getta via il Tetrapak? Sembra una domanda troppo banale, in realtà molti vi potrebbero rispondere nel modo sbagliato. Prima di capire dove buttarlo, va spiegato da cosa è costituito altrimenti restiamo con un’informazione a metà. E’ un materiale nato dall’omonima azienda svedese ormai già 70 anni fa.
In pochissimo tempo è diventato uno dei materiali più sfruttati nella produzione di massa e nel confezionamento di latte, succhi di frutta e altre bevande. Ma forse è comune vederlo anche per i passati di verdura, di pomodoro. E’ formato, nella sostanza, da tre materiali con caratteristiche molto differenti tra loro:
- uno strato di carta;
- una pellicola di plastica (parte esterna);
- alluminio.
La cosa curiosa è che la carta proviene tassativamente solo da foreste nate e curate secondo intransigenti regole per permetterne l’eco-sostenibilità. Inoltre, per la loro crescita, non è usato nessun collante di tipo chimico. E così che il contenitore riesce a diventare del tutto impermeabile permettendo all’alimento una perfetta conservazione.
Come avviene lo smaltimento?
Purtroppo, questo materiale si può smaltire solo in centri specializzati e specificamente creati. Vengono così inseriti in macchinari adibiti al loro smaltimento che riescono a dividere i 3 differenti materiali che lo caratterizzano permettendo così il riciclo di ogni singolo elemento.
E così che vengono fuori altri due materiali:
- l’ecoallene, che viene comunemente usato per realizzare oggetti di bigiotteria o anche attrezzi e materiali edili;
- la cartafrutta, impiegata per la creazione di oggetti per uso d’ufficio o anche per le classiche shopper.
Ma dove buttare il tetrapak nella differenziata domestica? C’è confusione anche ai vertici. Perché in alcuni comuni si consiglia di buttare il tetrapak nella carta. In altri, invece, la plastica.
Sicuramente è meglio buttare i tappini di plastica di questi contenitori nella plastica ma non l’intero involucro altro utile consiglio è quelli di lavare bene i contenitori prima di schiacciarli e buttarli via. Quando non siete sicuri di buttarlo nel contenitore giusto, chiedere al vostro Comune d’appartenenza anche perché si rischiano multe salatissime, fino a 300 euro.
E’ utile anche consultare il sito discarica.it che riesce a dare molte risposte circa lo smaltimento rifiuti particolari come questo. Inoltre, la ditta si occupa anche di ritiri speciali, trasporto e riciclo di questi specifici prodotti. Alla fine del lavoro vengono anche rilasciati dei dettagliati certificati, voluti dalla normativa vigente, che permettono di assicurarsi dell’avvenuto smaltimento nella realtà.