Scopriamo insieme quali sono i semi oleosi o più utilizzati in cucina e come introdurli all’interno delle nostre ricette preferite.
I semi oleosi provengono da diverse piante e sono accomunate dal fatto di contenere vitamine, fibre, antiossidanti, grassi buoni e minerali. Essi possono essere utilizzate in diverse ricette e sono molto versatili in cucina. Scopriamo insieme quali sono e come introdurli all’interno delle nostre pietanze preferite.
Cosa sono i semi oleosi
I semi oleosi più comuni sono quelli che troviamo nella frutta secca, tra i quali possiamo annoverare le noci sole e anche le mandorle. I semi oleosi, inoltre, contengono una quantità di oli vegetali molto elevata: alcune varietà sono molto conosciute, altre, invece, sono meno note.
All’interno di questi semi oleosi, inoltre, possiamo ritrovare tante proprietà benefiche che si riassumono nella presenza di minerali, vitamine, antiossidanti e così via. A questo punto, facciamo una disamina di tutte le tipologie che si possono tenere in considerazione per preparare i nostri piatti preferiti.
Semi di girasole
I semi di girasole, come si può intuire già dal nome, sono contenuti delle margherite. Hanno un sapore molto dolce e un contenuto elevato di vitamina E, che funge da antiossidante, proteggendo, quindi, le cellule dall’azione dei radicali liberi.
Possono essere utilizzati per la realizzazione di focacce o biscotti, ma anche per dare al pane una superficie croccante.
Semi di zucca
Ci sono, poi, i semi di zucca che sono estratti dalla polpa di questa verdura tipicamente autunnale: il loro gusto è estremamente delicato e hanno una consistenza morbida
Questi semi, inoltre, contengono cucurbitina, una sostanza che apporta benefici sia la prostata che all’apparato urinario. I semi di zucca, inoltre, possono essere utilizzati sia nella panificazione, sia per condire le insalate.
Semi di sesamo
I semi di sesamo hanno piccole dimensioni e sono piatti: provengono dalla pianta di sesamo, come si può capire dal nome, che ritroviamo, principalmente, in Africa e in Asia.
Tali semi sono ricchi di ferro, vitamine del gruppo B, nonché di calcio e magnesio. Sono utilizzati, principalmente, per la creazione del pane, in particolare per panini, focacce e mafalde siciliane.
Semi di lino
I semi di lino sono lucidi e ovali e hanno una colorazione dorata o marroncina. Il loro sapore e delicatamente nocciolato. Sono sono estratti dalla pianta di lino, fin dai tempi antichi, utilizzati per la produzione di fibre tessili.
Inoltre, sono anche ricchi di fibre solubili, che permettono un regolare transito intestinale e il controllo sia del colesterolo che della glicemia.
In essi, poi, troviamo anche gli acidi grassi omega-3, che agiscono nell’organismo, agendo, positivamente, nella regolazione dei processi infiammatori. Svolgono, inoltre, una funzione benefica anche per il cuore e il cervello. Sono ideali per la realizzazione dei cracker.
Semi di chia
Tale semi provengono dalla pianta di chia, che ritroviamo in Messico. Hanno una forma piccola e tondeggiante e, di solito, si trovano nelle colorazioni bianche e nere, dotati di un sapore estremamente neutro.
All’interno degli stessi, troviamo, inoltre a fibre solubili e insolubili, ferro, calcio, proteine vegetali complete, nonché acidi grassi omega tre e magnesio.questo super food vero e proprio può essere utilizzato per la creazione di overnight oatmeal e porridge.
Semi di canapa
I semi di canapa sono ideali da aggiungere allo yogurt per la prima colazione oppure si possono, in alternativa, frullare e inserire all’interno di frappè.
Tali semi, inoltre, sono ricchi di antiossidanti, non che di minerali, vitamine, fibre, acidi grassi ma anche di proteine e micronutrienti.
Semi di papavero
Solitamente, i semi di papavero sono utilizzati in cucina per insaporire, ulteriormente, diverse pietanze come dolci, insalate e pane.
Questi semi, inoltre, sono ideali per proteggere la salute del sistema cardiovascolare e per tenere sotto controllo il metabolismo.
Ciò è possibile grazie al fatto che questi semi sono ricchi di manganese, ferro, potassio, rame, calcio, che si aggiungono alle vitamine del gruppo B e del gruppo E2.
La quantità consigliata su base giornaliera
Anche sei semi oleosi sono benefici per il nostro corpo ed apprezzati, soprattutto, dei vegetariani ma anche dalle persone che praticano sport, bisogna sapere che la quantità consigliata, ogni giorno, non deve superare una certa soglia.
I semi oleosi, dunque, devono essere consumati in maniera moderata, all’interno di un regime alimentare vario e sano.
Qualora si voglia dimagrire, infatti, se ne possono consumare massimo 10 o 15 grammi al giorno, mangia abile in una sola volta o distribuiti in diversi posti del giorno.
Perché c’è un limite all’assunzione di questi semi oleosi? La risposta è semplice: essi contengono un’elevata quantità di grassi e, pertanto, a conferiscono al nostro corpo un apporto calorico notevole. Pertanto, se si è a dieta al fine di perdere qualche chilo in eccesso, è consigliabile consumarne nelle giuste dosi.
Possibili effetti collaterali
I semi oleosi, poi, possono andare in contrasto con l’assorbimento di alcuni farmaci o nutrienti poiché contribuiscono alla riduzione della pressione arteriosa in alcuni casi, nonché creare problemi di digestione, in quanto non tutti riescono a digerirli, poiché hanno un alto contenuto di fibre grassi.
Pertanto possono causare gonfiore allo stomaco, diarrea ma anche creazione di gas intestinali, soprattutto nelle persone particolarmente intolleranti o allergiche.
Inoltre, i semi oleosi, in particolare quelli di zucca e di girasole, possono irritare i diverticoli che si trovano nella parete del colon e provocare, di conseguenza, infiammazione e infezione.