Andiamo alla scoperta del Giardino dei Tarocchi a Capalbio, nella Maremma toscana: posto che richiama Barcellona.
Al centro della Maremma toscana, nella provincia di Grosseto, si trova il Giardino dei Tarocchi, un parco artistico, situato sulla collina di Garavicchio, vicino a Capalbio, che è una creazione di Niki de Saint Phalle, una delle figure più influenti dell’arte del ventesimo secolo. Un luogo che è definito la Barcellona italiana. Scopriamo, dunque, insieme cosa fare e vedere sul posto.
Di origine francese e membro del movimento del Nuovo Realismo, Niki de Saint Phalle ha fatto uso di materiali quotidiani per, poi, trasformarli in opere d’arte cariche di nuovi significati, insieme ad artisti come Klein, Tinguely, Christo, Cesar, Spoerri e Rotella che hanno portato, dunque, alla realizzazione del Giardino dei Tarocchi a Capalbio, nel cuore della Maremma toscana.
Il Giardino dei Tarocchi mette a disposizione un percorso artistico e spirituale attraverso sculture che rappresentano le varie fasi di trasformazione interiore ispirate dalle carte dei tarocchi. Il progetto, iniziato alla fine degli anni ’70, è stato completato poco prima della scomparsa dell’artista, avvenuta nel 2002.
Visitabile da fine marzo a metà ottobre, il Giardino dei Tarocchi ricorda per colori e atmosfere il Parc Güell di Barcellona, fungendo, così, come una meta imperdibile per chi si trova in Toscana.
Il Giardino dei Tarocchi è nato da un sogno di Niki de Saint Phalle, ispirato dalla visita alle opere di Antoni Gaudí in Spagna nel 1955.
Tale esperienza ebbe un impatto molto profondo sulla visione artistica di Saint Phalle, tanto da spingerla a realizzare un giardino di sculture nel cuore della Toscana, utilizzando materiali diversi tra i quali possiamo annoverare il vetro, l’acciaio e la porcellana.
Il risultato è un’esplosione di colori e forme che trasformano il paesaggio in una sorta di foresta magica di figure gigantesche che rappresentano le carte dei tarocchi.
Tale luogo – come è facile da pensare – è una grande attrazione turistica, ma anche un’esperienza che Niki de Saint Phalle, la quale sperava potesse offrire guarigione ed ispirazione attraverso l’arte.
Le sculture, alcune delle quali include meccanismi cinetici realizzati dal secondo marito dell’artista, Jean Tinguely, sono pensate per essere più che semplici opere visive: sono, infatti, strumenti di riflessione personale e collettiva.
Ogni scultura del giardino, ricoperta di mosaici e frammenti di specchio, invita i visitatori ad effettuare un viaggio interiore, in un ambiente dove l’arte e la natura si fondono in un dialogo continuo.
Per chi desidera visitare tale meraviglia artistica, è possibile acquistare i biglietti elettronici sul sito ufficiale: il giardino è aperto da aprile fino all’autunno.