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Se il sale cade sulla tavola porta sfortuna? Le origini di questa superstizione

Sentiamo spesso dire che se il sale cade sulla tavola porti sfortuna: verità o semplice superstizione? Le origini di questa antica credenza.

Far cadere il sale sulla tavola porta sfortuna: in molti abbiamo sentito spesso pronunciare questa frase, soprattutto dalle nostre nonne e dai nostri nonni, ma non solo. Tale credenza, infatti, è stata tramandata nel corso del tempo, diventando un vero e proprio imperativo per i più superstiziosi. Scopriamo insieme l’origine di questo pensiero antico.

Se il sale cade sulla tavola porta sfortuna?

Per molti, il sale può essere semplicemente considerato un condimento che, tutti i giorni, è utilizzato in cucina. Per altri, invece, le cose cambiano, quando il sale stesso cade sulla tavola.

Secondo la credenza popolare legata a questo popolare ingrediente, qualora il sale cada sul tavolo porta inevitabilmente sfortuna.

Pertanto, questo esaltatore di sapore, utilizzato da secoli non solo per piatti salati ma anche all’interno dei dolci, è legato a specifiche credenze popolari, radicate nella cultura di diversi territori.

Ciotola con sale – Wineandfoodtour.it

Basandoci su queste superstizioni, in sostanza, qualora il sale cada in tavola, sulla famiglia in questione si abbatterebbero sciagure importanti, che potrebbero durare anche diversi anni.

Conseguenze, inoltre, che entrerebbero in gioco sia mentre si mangia, sia mentre si cucina al verificarsi dell’increscioso evento.

A questo punto, ci si può chiedere legittimamente da dove provenga questa singolare credenza. La risposta è molto semplice: dagli antichi Romani.

Le origini di questa antica superstizione legata al sale

Oggigiorno, il sale è uno dei più comuni ingredienti utilizzati in cucina, che si può acquistare al supermercato a un costo irrisorio.

Non è stato, però, sempre così: come molti di voi sapranno, infatti, il sale, un tempo, era considerato moneta a tutti gli effetti, mediante la quale si pagavano transazioni commerciali nonché lo stipendio dei soldati romani.

Salario – Wineandfoodtour.it

Il sale e l’oro, dunque, avevano lo stesso valore economico. Ai giorni nostri, inoltre, si parla di “salario“, in relazione alla paga mensile, testimonianza del fatto che l’importanza di questo prezioso ingrediente è rimasta – non solo nell’immaginario comune – ma anche all’interno della stessa etimologia italiana.

Il sale, inoltre, in tempi antichi era utilizzato anche per la conservazione dei cibi, visto che non esisteva ancora il frigorifero: inoltre, era uno degli ingredienti che era utilizzato anche sia in campo spirituale, sia in campo curativo, in quanto allo stesso erano attribuiti dei poteri capaci di schiacciare la sfortuna. Per questo era consigliabile non farlo, né cadere, né sprecarlo in alcun modo.

La credenza tra arte e religione

La superstizione, poi, può essere ricondotta anche al grande Leonardo da Vinci e, in particolare, al celebre dipinto de L’Ultima cena.

Nell’opera, infatti, Giuda Iscariota è posizionato alla destra di Gesù Cristo: davanti a lui, inoltre, c’è una saliera rovesciata proprio sulla tavola. Per molti, tale raffigurazione rappresenterebbe, in sostanza, il tradimento poi commesso da Giuda nei confronti del Salvatore.

Come ti anticipavamo, il sale è un ingrediente utilizzato anche da diverse religioni, come d’altronde il Cristianesimo e il Buddismo, per attuare pratiche di tipo spirituale, in quanto si pensa che lo stesso abbia la facoltà di tenere lontani spiriti malevoli, nonché demoni.

Usare il sale contro il male: il metodo

Che siate superstiziosi o meno, sappiate che esiste un modo per allontanare la sfortuna e il male che può eventualmente circondarci, qualora cada del sale in tavola.

Secondo quanto tramandato da tale credenza, tutto quello che bisogna fare è raccogliere un pizzico di sale appena caduto o, in alternativa tre pizzichi, dipende dalle regioni in cui ci troviamo, per poi lasciarselo dietro di sé.

Mettendo in atto tale pratica, dunque, il male sarebbe scacciato via e tenuto lontano, sia da sé che dai propri cari.

Esistono diverse versioni di questo rimedio, che prevedono, nello specifico, anche che i pizzichi di sale debbano essere necessariamente presi con la mano destra per, poi, essere lanciati oltre la spalla sinistra.

Tale impostazione, come potrete immaginare, è legata strettamente alla religione. Gesù, infatti, rappresenta la mano destra mentre la sinistra associata al diavolo.

Poteri curativi e spirituali di questo ingrediente

Il sale, dunque, è stato utilizzato, sin dai tempi antichi, anche per i suoi presunti poteri spirituali e curativi da diversi popoli e religioni del mondo.

Questo ingrediente, infatti, è spesso utilizzato come purificatore di ambienti, capace di liberarli dalle energie negative: pertanto, può essere ho spruzzato tutto intorno la casa o preso in considerazione per pulire gli oggetti sui quali, ipoteticamente, sarebbero attaccate influenze indesiderate.

Bicchiere d’acqua con sale – Wineandfoodtour.it

Il sale, poi, è anche considerato un agente di protezione da diverse culture: spesso, è consigliato mettere un pizzico di sale sulla soglia della porta o delle finestre, al fine di allontanare, sia le energie negative che gli spiriti maligni.

Un altro metodo che, spesso, si trova in diverse culture del mondo è quello che consiste nel mettere del sale in un bicchiere d’acqua, per poi riporlo sotto a letto di notte, con lo scopo di scacciare via le energie negative presenti nella stanza.

Attraverso il sale, inoltre, si possono anche purificare gli oggetti di uso comune: tra questi, ci sono i gioielli e cristalli che possono essere liberati dalle energie negative, mettendoli a bagno in una ciotola contenente del sale.

Tenendo, inoltre, conto di specifiche usanze, tale ingrediente è utilizzato anche nei rituali di benedizione, mediante i quali si garantisce fortuna, sia alle persone che gli oggetti di interesse, nonché un elevato livello di protezione.

Infine, questo condimento funge, in alcuni casi, anche da offerta per le divinità e gli spiriti benevoli.

Daniela Caruso

Sono laureata in Culture Digitali e della Comunicazione alla triennale e in Comunicazione Pubblica Sociale e Politica alla magistrale. Da anni, lavoro nel mondo digitale e nell'editoria online. Sono appassionata di viaggi, tecnologia, disegno, manga ed anime, ma anche di lettura e scrittura.