HomeSe hai il pollice verde e ti piacciono i fiori ecco come coltivarli a Marzo
Se hai il pollice verde e ti piacciono i fiori ecco come coltivarli a Marzo
Si sa la primavera è la stagione della rinascita, aumentano le temperatura, aumentano le ore di sole la natura e tutto un di verde e di rinascere mille colori dei vari fiori sia spontanei che quelli coltivati nei giardini sia pubblici che privati.
Ecco una piccola lista di quali fiori si possono coltivare con facilità a MARZO:
Calendula
La natura ci ha donato moltissime meraviglie, una quantità infinita di piante che abitano il nostro pianeta e che lo rendono colorato e profumato. Ognuno di noi tiene in casa almeno una pianta e per farla sopravvivere è indispensabile conoscerne le proprietà. La calendula è una pianta dall’aspetto molto grazioso e dalle proprietà curative davvero straordinarie. Molte persone adorano questa pianta grazie ai colori brillanti e solari mentre altre la apprezzano per la simpatica forma. In questa guida vorrei insegnarvi come coltivare la calendula in vaso, di modo che possiate tenere la stessa nella vostra abitazione anche se avete un semplice e piccolo balcone.
Begonia
La coltivazione in vaso delle begonie si predilige per la possibilità di trasferirle nei periodi invernali al riparo da gelo e vento; le tuberose inoltre necessitano all’esterno, nel periodo non vegetativo e in zone dove il clima non è temperato, del dissotterramento del bulbo che va conservato al caldo e al buio fino alla primavera successiva, operazione non necessaria nel caso di vasi messi al riparo che resteranno in attesa senza necessità di annaffiatura fino alla ripresa vegetativa.
Dopo l’acquisto in vivai e negozi di fiori, si passa alla messa a dimora in vasi sul cui fondo andranno inseriti pezzi di cocci o altro materiale drenante che favorisca il deflusso dell’acqua, in vasi di media grandezza, alti almeno 20-30 cm e con diametro variabile che contenga le dimensioni della pianta senza eccedere. Necessarie le fertilizzazioni dopo il primo anno. Il rinvaso è previsto quando il contenitore diventa troppo piccolo per contenerle e useremo un vaso più capiente aggiungendo del terriccio indicato per piante fiorite.
Ortensia
La coltivazione in vaso delle begonie si predilige per la possibilità di trasferirle nei periodi invernali al riparo da gelo e vento; le tuberose inoltre necessitano all’esterno, nel periodo non vegetativo e in zone dove il clima non è temperato, del dissotterramento del bulbo che va conservato al caldo e al buio fino alla primavera successiva, operazione non necessaria nel caso di vasi messi al riparo che resteranno in attesa senza necessità di annaffiatura fino alla ripresa vegetativa.
Dopo l’acquisto in vivai e negozi di fiori, si passa alla messa a dimora in vasi sul cui fondo andranno inseriti pezzi di cocci o altro materiale drenante che favorisca il deflusso dell’acqua, in vasi di media grandezza, alti almeno 20-30 cm e con diametro variabile che contenga le dimensioni della pianta senza eccedere. Necessarie le fertilizzazioni dopo il primo anno. Il rinvaso è previsto quando il contenitore diventa troppo piccolo per contenerle e useremo un vaso più capiente aggiungendo del terriccio indicato per piante fiorite.
Dalia
Come coltivare la dalia, informazioni utili per la cura della dalia
Chi vuole coltivare la dalia in vaso può seguire queste istruzioni direttamente dal punto 3, scegliendo il terriccio indicato nelle informazioni utili appena concluse.
In autunno lavorate il terreno incorporando un buon concime organico come del letame maturo o stallatico pellettato, aggiungete un po’ di farina d’osso.
A inizio primavera aggiungete un concime equilibrato e rastrellate
Tra fine marzo e metà maggio potete effettuare l’impianto: -le buche per l’impianto dovranno essere profonde 10-15 cm -le piante vanno distanziate come indicato in precedenza, in base alla varietà scelta
I tuberi si collocano in modo che il colletto sia a 4-6 cm sotto il livello del terreno. Si ricopre con terra friabile e si bagna in abbondanza.
Quando i germogli raggiungono un’altezza di 8-10 cm vanno sfoltiti lasciando solo i tre più vigorosi. L’operazione va ripetuta ogni volta che spuntano nuovi getti.
uando i germogli raggiungono i 15-20 cm d’altezza vanno cimati asportando l’apice al di sopra dell’ultima coppia di foglie: si favorisce la formazione di cespi ben ramificati dalla base.
Per ottenere un minor numero di fiori ma di dimensioni più grandi si effettua la cosiddetta “sbocciatura”: si asportano i boccioli laterali e ascellari che si formano in basso e si lasciano solo i fiori apicali.
Se nel vostro giardino avete già assistito ad invasioni di afidi, muffe o ragnetto rosso, al momento della fioritura trattate la pianta con antiparassitari ed agenti che combattono funghi e muffe.
La Dalia in Inverno
Quando fa molto freddo i tuberi di dalia vanno ritirati dal terreno: a fine ottobre, terminata la fioritura, si taglia la vegetazione a 50 cm, e di nuovo a 10 cm dopo dieci giorni. Con una vanga forca si estirpano i tuberi, si puliscono si lasciano asciugare all’aperto per qualche giorno e si collocano in cassette di legno su un solo strato, spolverati con un fungicida in polvere e coperti con torba secca. Si conservano in un ambiente fresco e arieggiato.
Nell’Italia meridionale, dove gli inverni non sono particolarmente rigidi e le gelate sono rare, è possibile lasciare a dimora i tuberi: i tuberi termineranno il riposo vegetativo interrati per regalare una nuova fioritura durante la primavera successiva.
Rincospermo
Il rincospermum si può coltivare sia in terra che in vaso. Si adatta bene a vari tipi di terreno, sono da evitare solo quelli molto calcarei. Predilige, invece, la presenza di una discreta quantità di sostanze organiche; il terriccio ideale (rigorosamente ben drenato) sarà quindi un misto di torba e argilla, oppure un terriccio universale molto ricco in humus, mescolato a una minima quantità di argilla. La coltivazione del rincospermum in vaso richiede che sia molto capiente, meglio se almeno 100 cm di lunghezza e 40 cm di larghezza e profondità. Questo gli permetterà di allargare a sufficienza le radici, in caso contrario la crescita sarebbe stentata. Ad ogni primavera poi occorre rinnovare almeno un terzo del terriccio. Trattandosi di una sarmentosa, la coltivazione del rincospermum necessita di un supporto, al quale fissarlo appena gli si da dimora definitiva. Qui si nota l’unico punto debole di questa pianta robustissima: i rami più vecchi hanno scarsa flessibilità, per cui occorre fare attenzione nel sistemarlo, perché durante le manovre possono facilmente spezzarsi. La potatura si effettua a inizio primavera e al termine della fioritura.
Azalea
E’ consigliabile piantarle ad una distanza di circa 20 cm l’una dall’altra. In questo modo spiccano nelle fioriere dei balconi e delle terrazze. Esige una posizione soleggiata o leggermente ombreggiata. Non tollera nè le gelate, nè tanto meno l’umidità. L’annaffiatura deve essere regolare: in primavera/estate senza eccessi per le piante in vaso; è controindicata l’acqua troppo fredda. Si consiglia di bagnare il subastro e non la pianta. Per quanto riguarda le piante in giardino sono da preferire le irrigazioni nelle prime ore del mattino.
Le piante coltivate in vaso si rinvasano in primavera utilizzando di volta in volta un vaso più grande del precedente. Non conviene collocare la gazania in una fioriera in zone fredde e piovose: ha bisogno di poca acqua, e per questo è considerata una pianta poco esigente. Durante il periodo della crescita preferisce un terreno permeabile, leggero e sabbioso, e concimazioni settimanali. La potatura dei fiori avizziti favorisce la crescita di nuove gemme. Tra ottobre e novembre è consigliabile collocarla in un luogo protetto dalle gelate, e non lasciare seccare la zolla completamente.
Come tante altre piante erbacee le gazanie sono soggette alla muffa grigia, che provoca marciumi. Sulle zone colpite si combatte con appositi fungicidi. Sono da evitare gli eccessi di umidità e la collocazione delle piante in terreni dove può ristagnare l’acqua
Ibisco
E’ una pianta molto apprezzata per fini ornamentali, sia all’esterno che all’interno. Stiamo parlando dell’ibisco, specie erbacea che presenta dei fiori molto vistosi e altamente decorativi. Nei prossimi paragrafi, un’interessante scheda di coltivazione dedicata alle caratteristiche e alla cura dell’ibisco. L’ibisco, nome botanico hibiscus è una pianta erbacea a portamento e forma arbustiva. Questa specie appartiene alla famiglia delle Malvaceae ed è originaria dell’Asia. E’ diffusa praticamente in tutto il mondo, anche a Tahiti, come dimostrano anche dei dipinti del famoso pittore Gauguin. La pianta è a foglia caduca, ovvero perde l’apparato fogliare durante l’autunno. Nelle zone fredde viene coltivata all’interno, mentre nelle regioni con clima mite viene coltivata all’esterno, sia in giardino che su terrazzi e balconi. Alcune varietà di ibisco, come l’hibiscus rosainsensis, sono perenni, cioè sempreverdi.
Crochi
Come coltivare i crochi in vaso
Per la coltivazione in vaso il problema principale dei bulbi è essenzialmente l’innaffiatura. Nel caso in cui non si possa mettere il proprio vaso in una zona che riceve l’acqua delle piogge, sarà vitale annaffiare manualmente i bulbi per mantenerli attivi. Le annaffiature devono essere fatte quando anche il clima all’aperto è umido, cioè in autunno ed in primavera. Il terreno deve essere sempre molto bagnato, e quando la pianta non è germogliata per inumidirlo è sufficiente un bicchiere d’acqua a settimana per ogni vaso. Una volta spuntate le prime macchiette, dovremo annaffiare leggermente di più, continuando per impedire che le foglie dissecchino soprattutto in estate o verso la fine della primavera.
Nei casi in cui il vaso non è esposto alle piogge, bisognerà prestare attenzione anche al concime granulare, perché sarà nostra cura controllare e favorire il suo scioglimento.
I crochi sono piante molto autoproduttive, tendono ad auto seminarsi e a produrre bulbilli da se, quindi anche ad allargarsi. Quando scegliamo di metterli in vaso, dovremmo prendere l’accortezza di dissotterrarli ogni 3 o 4 anni, per dividerli verso fine estate, quando sono in riposo vegetativo, e permettere ad ogni bulbo di godere del giusto spazio, magari impiantando i bulbi in eccesso in un altro vaso, oppure regalandoli come gesto sicuramente gradito. Dimenticare questa separazione dei bulbi sarà controproducente per la pianta che, allargandosi troppo, finirà per soffocarsi da se e smettere poi di fiorire.
Fresia
Come coltivare le fresie in vaso
La coltivazione in vaso non è poi molto diversa da quella in giardino, malgrado la differenza che le fresie andranno rinvasate ogni 2 o 3 anni.
Le varietà consigliate per la casa sono molto diverse, in quanto esistono specie più colorate o più profumate. Secondo gli esperti, la varietà più piccola di questo fiore, che ha una colorazione giallognola o tendente al bianco è anche una delle più fragranti e profumate.
In negozi specializzati si acquistano i bulbi, che andrebbero piantati in vasi preferibilmente di terracotta o, per un’alternativa più pratica ed economica, in plastica marrone. Anche per questo tipo di impianto dovremo usare terriccio universale, fresco e di buona qualità, drenato e ben fertilizzato, per cui assieme al terriccio dovremmo aggiungere del concime.
Sul fondo del vaso andranno messi alcuni granelli di pietra pomice o, indifferentemente, dell’argilla espansa: questo accorgimento servirà ad evitare i ristagni naturali di acqua. I bulbi dovranno essere interrati con la punta rivolta verso l’alto e quindi ricoperti di altra terra. La semina andrà fatta ad una profondità di tre o quattro centimetri, cercando di rispettare il periodo ideale che permetta di avere la perfetta fioritura in primavera: la stagione autunnale è quella consigliata, per la sua temperatura ancora mite, a metà tra le escursioni troppo calde dell’estate e quelle troppo fredde dell’inverno.
Il vaso andrà annaffiato periodicamente e bisognerà prestare attenzione al ristagno acquatico, da evitare con la semplice accortezza di svuotare il sottovaso quando si riempie.
Anche qui, la posizione ideale per i vasi sarebbe un posto molto luminoso, che possa essere raggiunto dai raggi del sole: la pianta ne beneficerà producendo poi fiori più forti e dai colori più accesi.
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Appassionata di discipline olistiche e Naturopata diplomata, amante del buon cibo, delle tradizioni e dei luoghi avvolti dal mistero.
Giardinaggio e fai da te sono altre delle mie passioni.