Un messaggio goliardico è apparso proprio al di fuori di un bar, mediante il quale il gestore ricorda una importante verità al cliente.
In un’occasione in particolare è stato utilizzato per far riflettere, anche in maniera leggera, fuori da un bar, sulla condizione di chi “beve per dimenticare”.
Consumo dell’alcol in Italia
Nell’anno 2021, sono stati oltre 7 milioni di cittadini italiani con un’età leggermente superiore agli 11 anni a consumare una quantità di alcol tale da compromettere la propria salute fisica o mentale in maniera rischiosa.
Secondo quanto dichiarato da Emanuele Scafato, che ricopre la posizione di Direttore presso l’Ona-Iss, l’assunzione di bevande alcoliche in Italia mostra una condizione di ritorno ai livelli registrati prima dell’insorgere della pandemia da Covid-19.
Il panorama riguardante gli italiani che consumano alcol è caratterizzato da numeri significativi: 20 milioni di uomini e 16 milioni di donne. Tra questi, dieci milioni e mezzo di individui sopra i 18 anni hanno fatto uso quotidiano di bevande alcoliche.
Particolarmente inquietante è il gruppo dei consumatori a rischio, con particolare preoccupazione per i giovani. In questo contesto emergono con rilievo i 3,5 milioni di “binge drinker“, dove il comportamento di bere eccessivamente con l’obiettivo di ubriacarsi e sperimentare forti sensazioni fuori dall’ordinario, prevale soprattutto tra gli uomini di tutte le fasce d’età…
Il risultato di tutto ciò si riflette nella situazione ospedaliera, dove emerge chiaramente la condizione appena menzionata in precedenza.
Nel corso del solo anno 2021, si sono verificati 35.307 ingressi presso i Pronto Soccorso, di cui circa il 10% riguardava i minori. Nel dettaglio, le ragazze presentavano richieste d’aiuto in una proporzione doppia rispetto ai coetanei maschi. Inoltre, sono state registrate più di 45.000 dimissioni ospedaliere, entrambe le situazioni imputabili all’abuso di alcol.
Di tutte le sostanze in grado di creare uno “sballo” un vuoto mentale l’alcol è quello maggiormente alla portata di tutti. Bon occorre certo mostrare una carta di identità per fare un carico di birra, vino o super alcolici, nei supermercati.
Inoltre difficile controllare alche al bar, o in discoteca lo stato di ebbrezza raggiunto da chi ha intenzione di sballarsi e allentare i freni inibitori fino al punto di non ricordarsi nulla.
Segno di malessere generalizzato o della mera illusione che una volt dimenticato quanto non si vuole ricordare non torni a tormentarci da sobri.
Sebbene prevalga l’opinione diffusa che l’assunzione di alcol sia un valido alleato per cancellare i pensieri, vale la pena smontare del tutto questo equivoco. L’atto di bere per dimenticare è un’idea dannosa e inefficace. Il concetto di bere per mandare nell’oblio il pensiero non ha alcuna validità scientifica.
Bere per dimenticare, è davvero possibile? Il messaggio di un bar
L’abitudine di consumare costantemente alcol con l’intento di dimenticare si dimostra priva di scopo. Questa sostanza non contribuisce a cancellare le esperienze negative come si potrebbe pensare, ma anzi, come confermato dalla scienza, le imprime ancor più profondamente nella memoria.
Inizialmente, ciò che sembra donare una sensazione di piacevole relax, gioia, euforia e spensieratezza, col tempo e in base alla dose di alcol assunto le conseguenze arrivano e portano inevitabilmente ad avere una visione annebbiata.
Ma non solo il coordinamento del corpo e le vertigini danno un senso di spossatezza e disorientamento.
Quindi per quanto sia va azzerato e smantellata l’idea che bere possa essere di qualche aiuto nel cancellare i ricordi che ci assillano, questi saranno ancora li al nostro risveglio, e a testimonianza della sera passata con i fumi dell’alcol, possiamo trovarci con un dolore ancora maggiore.
Anzi, l’assunzione di alcol amplifica la pesantezza del dolore legato a un dispiacere. È comune sentire dire che uno dei motivi per cui si beve e ci si ubriaca sia la volontà di dimenticare.
Quando si affronta dolore, delusione, brutti ricordi o pensieri negativi, si può cercare sollievo nell’alcol per placare tali pensieri, annegare ricordi, sentimenti ed emozioni, e cercare di evitare il dolore.
Questo ruolo attribuito all’alcol, però, può assumere una direzione inattesa, trasformandosi poi in un meccanismo predominante: si inizia bevendo per dimenticare, ma col tempo si prosegue bevendo anche in altre situazioni per non dimenticare. L’intento iniziale di dimenticare si trasforma nell’obiettivo di non dimenticare, creando un circolo vizioso.
“Se bevi per dimenticare”…il messaggio goliardico del gestore del bar
Ed è proprio a questo che fa riferimento il messaggio scritto dal proprietario del bar di fronte all’entrata dove con gesso è ben visibile la scritta che ammonisce: “Se Bevi X dimenticare, Paga Prima!”. Ecco lo scatto da Facebook:
Un chiaro invito a non lasciarsi andare. La memoria può facilmente vacillare alla fine della serata di bevute, ma il barista ricorderà quanto consumato e presenterà comunque il conto. Un po’ come fa la vita dinnanzi alle nostre scelte.