Andiamo alla scoperta dello Scrigno di Venere, piatto dimenticato della cucina bolognese: storia e curiosità sulla pietanza.
Tra le varie pietanze che rendono unica e particolare la gastronomia italiana, c’è sicuramente lo Scrigno di Venere, una delle ricette della cucina bolognese che, però, è poco conosciuta dagli italiani e anche dagli stessi bolognesi. Scopriamo, dunque, insieme la storia e qualche curiosità su questa pietanza, riportata in auge dal programma di cucina MasterChef Italia.
Scrigno di Venere, piatto dimenticato della cucina bolognese
Lo Scrigno di Venere è un vero e proprio capolavoro della cucina bolognese anche se è stato parzialmente dimenticato sia dagli abitanti della città che, in generale, dai cuochi del Belpaese. Tale piatto, caratteristico ma non familiare a tutti i bolognesi, rappresenta una delle ricette più interessanti della cucina italiana, nata negli anni Sessanta.
Si tratta, dunque, di un involucro croccante di pasta brisé, farcito, generosamente, con tortellini, ragù, besciamella e parmigiano. Solo l’elenco degli ingredienti fa venire l’acquolina in bocca, vero?
Anche se, nei fatti, non si tratta di una creazione recente, lo Scrigno di Venere ha una storia ben precisa e un inventore specifico, a differenze di tante altre ricette per le quali i dibattiti sulla paternità o maternità delle stesse resta ancora aperto.
Tale piatto, infatti, a differenza delle pietanze nate nel corso del Medioevo e del Rinascimento, non nasce dalla necessità contadina di riutilizzare ingredienti, bensì si presenta come una vera opera d’arte della cucina che emana fascino e seduzione, evocando l’essenza stessa della dea dell’amore.
Una pietanza ritornata in auge grazie a MasterChef Italia
Il piatto, per essere preparato e messo in tavola, richiede una certa maestria, in quanto funge da mix di ben cinque diverse preparazioni, dalle tagliatelle per i tortellini al loro ripieno, dalla besciamella al ragù e alla pasta brisé.
La difficoltà nel realizzarlo, dunque, lo ha reso un piatto da sfida, tanto da apparire, per l’appunto, a MasterChef Italia, dove, però, è diventato un vero e proprio incubo per i concorrenti, come ben ricorda Rachida.
La storia di questa ricetta inizia nel fervente 1968 a Bologna, presso l’osteria Al Cantunzein, ormai chiusa dal 2014. Qui, il proprietario, Elvio Battellani e la cuoca Maria Gaddoni concepirono e brevettarono questa ricetta, nella quale, in un primo momento, c’erano le tagliatelle al posto dei tortellini.
Il cambio di ingrediente ha insaporito, ulteriormente, il piatto, facendolo evolvere nel tempo e facendo, poi, guadagnare a Gaddoni il titolo di “Cuoca d’oro”, da parte del quotidiano Il Resto del Carlino.
Nonostante la sua fama, lo Scrigno di Venere è oggi una ricetta poco diffusa a Bologna e, per tale ragione, attorno alla stessa, aleggia un velo di mistero e fascino, degno del nome che porta.
Immagini in evidenza ed interne: canale YouTube Masterchef Italia.