Di recente, è stata individuata una nuova specie animale, dall’aspetto alquanto particolare. Ecco cosa è stato scoperto.
Gli studiosi di tutto il mondo, probabilmente ogni giorno, vanno alla ricerca di qualsiasi cosa possa essere di interesse per vari ambiti della scienza.
Il lavoro impegnativo dei ricercatori
Così, ciò che si tende a studiare sono gli animali, gli insetti, i luoghi in cui si possono più facilmente reperire dei resti importanti, e altro ancora.
In effetti, si tratta di un lavoro assolutamente impegnativo e certosino che potrebbe mettere alla prova chiunque. Inoltre, è necessario che coloro che vengono scelti in una data analisi siano di certo preparati e idonei per un compito del genere.
Insomma, quello che si vuole dire è che non è di sicuro un’occupazione alla portata di tutti e, per ottenere dei buoni risultati, bisogna persino avere una speciale determinazione e dedizione.
Prendiamo, quindi, il caso degli insetti di cui, in effetti, sul pianeta Terra ce ne sono veramente numerosi e di differenti tipologie.
Al giorno d’oggi, quindi, i ricercatori hanno già scoperto migliaia di specie, anche se, a quanto pare, non è mai detta l’ultima. Sì, perché, stando a ciò che viene riportato, infatti, sembra proprio che di recente ci si sia imbattuti in una nuova specie mai vista prima.
Scoperta una nuova specie animale
Vediamo, allora, nelle prossime righe, di capire meglio di che cosa si tratta.
Stavolta, la scoperta eccezionale riguarda, per l’appunto, i ragni. Individuata una nuova specie che si aggiunge alle cinquantamila che sono già state catalogate dagli entomologi, in precedenza.
Dato che, come abbiamo appena affermato, di ragni ne esistono veramente molti, stupisce anche solo il fatto che se ne sia trovata persino un’altra specie.
In questo preciso frangente, dunque, ci troviamo in Madagascar, un’isola di enormi dimensioni, al largo della costa africana meridionale.
Tale contesto, in effetti, è già l’habitat naturali di numerosi animali, tra i quali mammiferi, ucelli, rettili, anfibi, e via discorrendo.
E, proprio da queste parti, dunque, durante una spedizione capitanata dal professore di zoologia Ingi Agnarsson, si è scandagliata una zona specifica per cercare i cosiddetti ʻragni della cortecciaʼ.
Questi ultimi sono ritenuti interessanti soprattutto perché hanno la capacità di emettere una ragnatela di dimensioni particolarmente grandi e resistenti.
Il docente, quindi, ha spiegato che, a un certo punto, lui e il suo team hanno notato delle ragnatele interconnesse tra di loro, come se fossero al cospetto di una vera e propria colonia di aracnidi.
Un comportamento ritenuto sociale e che, secondo gli esperti, si discosta da quello che, solitamente, tengono le altre specie di ragni conosciute.
Così, per tale ragione, è stato scelto un nome appropriato a questa loro caratteristica, cioè Isoxya manangona che potremmo tradurre in italiano con il verbo ʻaggregareʼ.
Si è riscontrato, infatti, che questi ragni, si di genere femminile che maschile, non si mostrano eccessivamente in competizione tra di loro, anzi, è come se adottino una sorta di cooperazione. Anzi, è considerata come una speciale e pacifica convivenza difficile da trovare in insetti simili.