Amanti delle montagne e dei racconti fantastici, oggi vogliamo raccontarvi la bellissima leggenda dei Monti Pallidi ovvero del cuore delle Dolomiti. Questa storia viene tramandata di generazione in generazione da oltre due millenni. Perché i Monti Pallidi hanno questo curioso appellativo? Questo luogo montano tra i più belli di tutto il Trentino ha ispirato nel corso dei secoli tante storie e leggende.
La leggenda dei Monti Pallidi e della principessa della Luna
C’era una volta un bellissimo principe che viveva nel cuore delle montagne Dolomiti. Ogni notte nei suoi sogni compariva una bellissima fanciulla. Notte dopo notte, il principe finì per innamorarsi perdutamente di lei.
Desideroso di incontrarla nella vita reale e di sposarla, chiese aiuto agli anziani saggi i quali con un potente incantesimo riuscirono a far comparire al cospetto del principe la bellissima fanciulla. Si trattava però della principessa della Luna. Purtroppo però era un amore impossibile il loro: il principe non riusciva a vivere sulla Luna poiché la luce troppo intensa lo rendeva cieco e la principessa non riusciva a vivere all’ombra delle alte montagne.
La principessa decise di tornare sulla Luna spezzando il cuore del suo amato principe.
Mentre vagava nei boschi un giorno il bel principe incontrò il re degli gnomi, il quale commosso dalla sua triste storia, decise di aiutarla. Avrebbe reso le montagne bianche e lucenti per poter consentire alla sua amata di vivere con lui sulle Dolomiti. In cambio però desiderava tenere nascosta l’esistenza degli gnomi dei boschi al popolo degli umani.
I gnomi trascorsero un’intera notte di plenilunio a tessere fili d’argento per ricoprire le montagne e renderle lucenti.
Da allora le montagne divennero note come Monti Pallidi.
La magia dell’enrosadira
La parola enrosadira deriva dal ladino, un’antica lingua ancora oggi parlata in alcune zone del Trentino, e significa “di colore rosa”. Le Dolomiti sono chiamate così perché sono formate da un particolare tipo di roccia chiamata dolomia che colpita dai raggi del sole all’alba o al tramonto assume delle sfumature fantastiche di rosa. Di giorno invece il colore di queste montagne è così algido ed evanescente che gli ha conferito l’appellativo di Monti Pallidi.
Anche all’enrosadira è legata una affascinante leggenda. C’era una volta il re dei nani, Re Laurino, che aveva un magnifico giardino di rose, il Catinaccio.
Un giorno il re dell’Adige organizzò un sontuoso ricevimento per trovare marito a sua figlia, la principessa Similde. Invitò tutti tranne il re dei nani che, indispettito decise di presentarsi all’evento coperto dal mantello dell’invisibilità. Rapì la principessa e la portò nel suo roseto. Per sfuggire lanciò una potente maledizione che rese invisibile il suo roseto. Nel lanciare l’incantesimo dimenticò l’alba e il crepuscolo. Da allora esiste il fenomeno dell’enrosadira e le Dolomiti si tingono di rosa all’alba e al tramonto.