L’Etna è uno di quei luoghi che semplicemente non potete perdervi quando visitate la Sicilia: ecco i percorsi e i tour dedicati.
L’Etna è uno dei più importanti e conosciuti vulcani attivi al mondo, che si erge per 3.300 metri in altezza: anche se erutta regolarmente, da diverse centinaia di anni non si verificano eruzioni di particolare intensità. Ecco i percorsi e i tour dedicati all’esplorazione del sito.
Visitando l’Etna, ci si immerge in un’atmosfera surreale, quasi come se stessimo calpestando il terreno di un altro pianeta, in quanto questo vulcano ha portato alla creazione di un paesaggio particolare e, a tratti, fuori dal mondo.
Decine di crateri dalle tonalità nere, marroni e verdi adornano la zona, nella quale crescono una varietà di piante che subito balzano all’attenzione dei visitatori.
La pietra lavica nera caratterizza la regione e contrasta nettamente con l’azzurro del cielo e delle città romane che si vedono dall’alto.
L’Etna ha mostrato diverse modalità di eruzione, che oscillano da quelle più leggere – che sono all’ordine del giorno- a quelle più violente e voluminose con relative colate laviche.
Gli accumuli di lava e materiali piroclastici prodotti da queste eruzioni hanno portato alla realizzazione del punto più alto del vulcano, che si trova nella parte sud-orientale.
Le eruzioni del vulcano a scudo basaltico iniziarono circa 500.000 anni fa, mentre lo stratovulcano cominciò a formarsi circa 35.000 anni fa da lave più trachitiche. Le pendici del vulcano ospitano attualmente varie caldere che si sono formate quando i tetti delle camere magmatiche sono crollati verso l’interno.
Oltre il 25% della popolazione siciliana vive alle pendici dell’Etna, che costituisce la principale fonte di reddito dell’isola, sia per quanto riguarda le attività agricole (grazie al ricco terreno vulcanico) sia per quel che concerne il turismo.
Al di là di ogni possibile descrizione di questo luogo, bisogna viverlo dal vivo, al fine di comprenderne la bellezza. Esistono diversi tour e percorsi ideati per l’esplorazione di questa attrazione naturale. Scopriamoli nel dettaglio.
Tra le prime cose da esplorare, ci sono i crateri, che sono la parte caratteristica di questo vulcano in continua attività. Ci sono, in particolare, i crateri sommitali, posti a 3300 metri di altezza, nelle immediate vicinanze della bocca del vulcano, esplorabili in totale sicurezza.
Di solito, nei tour organizzati sono inclusi tra i criteri in particolare: Centrale, nel quale sono compresi Bocca Nuova e Voragine, il Cratere di nord-est e il Cratere del sud-est.
Il percorso inizia in funivia, partendo dal Rifugio Sapienza che è 1900 metri d’altezza per poi raggiungere una quota di 2500 metri lungo il tragitto. Si prosegue, poi in mezzi 4×4 fino a raggiungere i 2900 metri da altezza.
Nella parte finale, invece, si procede a piedi per circa 2 km. Si ritorna indietro facendo a piedi la discesa, lungo 2 km, fino ad arrivare alla funivia.
Di norma, la visita ai crateri sommitali è da effettuare con una guida autorizzata ed esperta del territorio, in quanto è severamente vietato salire fino in cima da soli.
Ci sono, poi, i crateri silvestri, che si trovano nella versante sud del vulcano, formatisi dopo l’eruzione del 1892, che oggi sono totalmente spenti.
Si possono facilmente raggiungere in auto e, per questa ragione, sono anche quelli più visitati dai turisti. In questo caso, la guida non è obbligatoria. Nel mezzo, infine, ci sono i crateri laterali, a quota 2900 metri, ancora attivi e raggiungibili con ei mezzi 4×4, che lasciano in un punto dal quale bisogna effettuare una camminata breve.
Passiamo, poi, le grotte vulcaniche che possono essere esplorate dall’interno.
Si tratta, come potrete immaginare, di grotte laviche spente, alle quali vi si può accedere attraverso una guida alpina vulcanologica che vi guiderà nel percorso e vi spiegherà, in maniera semplice, come si sviluppano determinati fenomeni naturali che hanno luogo sul posto.
Tra quelle più famose, possiamo annoverare la Grotta dei Lamponi, La Grotta delle Palombe, La Grotta dei tre livelli e la Grotta del Gelo.
La Valle del Bove è una vallata, delimitata da pareti alte fino a 1000 metri, che si estende, in totale, per 7 km all’incirca. Caratterizzata da una forma a ferro di cavallo, è ubicata nella parte orientale del vulcano.
Possiamo proseguire con il nostro viaggio, visitando i paesini e borghi che sono situati lungo le pendici dell’Etna. Questi insediamenti si sono sviluppati, nonostante la continua minaccia delle eruzioni.
In questi meravigliosi posti, è possibile far visita a chiese dall’architettura caratteristica, a palazzi storici, nonché ai locali che permettono di assaggiare le prelibatezze della cucina locale, tra le quali ci sono il pistacchio e il vino.
I borghi etnei più famosi sono, sicuramente Nicolosi, Bronte, Zafferana Etnea e Trecastagni. C’è, poi, una tappa che non deve mancare all’interno del nostro itinerario di scoperta di questo meraviglioso luogo, ossia San Nicolò La Rena, a Nicolosi, dove possiamo trovare la sede dell’ente Parco dell’Etna, che si può tranquillamente scoprire in quanto è aperta ai visitatori.
Qui, precisamente al piano terra, possiamo entrare nel Museo Vulcanologico, che ci permette di scoprire dettagli specifici della storia, della cultura, ma anche dell’evoluzione geologica che questo territorio ha avuto nel corso delle varie ere.
All’esterno della sede, inoltre, comincia il Sentiero del Germoplasma, un percorso sul quale crescono alberi da frutto, vigne nonché erbe officinali e aromatiche. Pertanto, questo posto si presta perfettamente ad una passeggiata all’insegna del relax e della totale immersione all’interno della natura incontaminata del posto.