Un gruppo di clienti ha deciso di protestate a causa di uno scontrino folle, davvero molto salato. Ecco dove è successo.
L’estate sta arrivando alla conclusione, ma, a quanto pare, a terminare non sono alcuni bizzarri episodi che hanno caratterizzato questi ultimi mesi caldi e che riguardano dei salatissimi scontrini.
Gli straordinari sovrapprezzi
In questo periodo estivo, di certo, ne abbiamo sentite di cotte di crude per quanto riguarda i sovrapprezzi dei bar e dei ristoranti. Insomma, sembra proprio che alcuni ristoratori, da un po’ di tempo a questa parte, ce la stiano mettendo tutta per far indispettire i clienti.
In effetti, come possiamo ricordare, ci sono stati degli episodi piuttosto bislacchi che non sono assolutamente passati inosservati, anzi, al contrario, sono balzati agli onori della cronaca. In primis, è difficile dimenticare l’ormai famoso toast a metà e il relativo supplemento di ben 2 euro.
Poi, ancora, si era parlato anche del cosiddetto piattino di condivisione. In questo caso, una madre aveva letteralmente pagata cara la sua generosità. Infatti, si era trovata sullo scontrino un prezzo aggiuntivo per aver fatto assaggiare un po’ di pasta alla figlia.
A questo punto, quindi, sarebbe proprio il caso di evitare di condividere qualsiasi cibo quanto ci si trova in un locale, altrimenti, a quanto pare, il costo potrebbe ingiustificatamente gonfiarsi. Di recente, però, è accaduto qualcos’altro che ha fatto chiacchierare.
Lo scontrino folle per gnocchi e tigelle
Il titolare di un ristorante di Maranello, in provincia di Modena, ha affermato che, di recente, gli è accaduto qualcosa che non gli era mai successo in tanti anni di attività.
Tuttavia, probabilmente, anche i commensali del suo ristorante non avevano mai visto uno scontrino salato come quello che si sono visti davanti agli occhi a fine banchetto.
In pratica, stando a fonti attendibili, un gruppo di persone, tredici adulti e undici bambini, per la precisione, si sono recati in un chiosco emiliano per consumare un pasto a base di gnocchi e tigelle.
In effetti, lo scontrino segnava addirittura ben 845 euro che, facendo due calcoli, significa 65 euro a testa. Si tratta, d’altra parte, di una cifra considerevole e, secondo i protagonisti della vicenda, non giustificabile per il semplice pasto che hanno consumato.
I clienti, quindi, indignati, hanno deciso di contestare il conto. Alla fine, quindi, la loro reazione è servita per ottenere uno sconto e arrivare alla cifra più bassa di 585 euro. Tuttavia, clienti e titolare raccontano due versioni piuttosto diverse.
Nella fattispecie, i commensali affermano di non aver mangiato tanto, soltanto un po’ di gnocchi e tigelle e un poco ricco tagliere di affettati. Insomma, dal canto loro, uno scontrino del genere era veramente fuori luogo.
Al contrario, invece, il titolare ha replicato, dicendo che i clienti che si sono lamentati del prezzo hanno mangiato di tutto e di più e che ha concesso lo sconto soltanto per frenare il caos che si era creato per la questione dello scontrino.
Ognuno, quindi, la vede a modo suo, anche se, d’altra parte, per avere un’idea precisa, bisognerebbe avere un’idea meno approssimativa di ciò che è stato ordinato.